I parassiti non solo
provocano infezioni sgradevoli, ma come gli illusionisti possono entrare nella
mente dei loro ospiti. L’esempio classico è quello del Cordyceps unilateralis, un fungo che infetta alcune specie di
formiche.
Quando il fungo è pronto per la sporazione entra nel cervello della
formica e la costringe ad arrampicarsi verso l’alto. Arrivata abbastanza in
alto su un albero la formica infilza la propria mandibola su un ramo e rimane
fissata lì.
Nel frattempo il fungo cresce all’interno del suo corpo fino a che
non esce fuori e poi esplode per disperdere nel vento le spore. Strategie
ingegnose, la logica porterebbe a
pensare che i parassiti sessualmente trasmissibili adottino tecniche per
aumentare il rapporti sessuali nei loro ospiti.
Ma in natura ci sono pochissimi
esempi, ora uno studio pubblicato sul Journal
of Theoretical Biology cerca di spiegare il perché.
Gli autori di questo
studio sono Ludek Berec
dell'Accademia delle Scienze Ceca e il matematico Daniel Maxin dell’University of Indiana, che hanno messo a punto
dei modelli matematici. Hanno creato due ceppi di un ipotetica specie
parassita: un "antenato", che non stimola i suoi ospiti ha ad avere
un numero maggiore di rapporti sessuali e un "mutante" che invece opera in
quella direzione. Poi hanno introdotto i due ceppi in un ospite. Ogni volta che
il ceppo mutante si estingueva veniva
sostituito con un mutante che stimolava di più la vita sessuale dell’ospite.
Nella
gran parte delle simulazioni, i mutanti non si sono evoluti verso un controllo
maggiore della sessualità dell’ospite anzi perdevano la loro influenza.
I ricercatori hanno ipotizzato che questa tattica non funziona perché costa troppa
energia per il parassita e provoca troppi danni all’ospite. L’ospite si
potrebbe concentrare solo sul sesso perdendo troppo tempo a scapito della
ricerca di cibo e acqua. Un parassita, invece, nel tentativo di alterare il desiderio
sessuale del suo ospite, potrebbe spendere molta energia per il pompaggio di potenti
ormoni.
"I risultati aiuteranno gli epidemiologi a comprendere meglio come le malattie
sessualmente trasmissibili si diffondono", ha spiegato il biologo evoluzionista
Patrick Abate dell’University of Nashville.
