Secondo un recente studio, le forti emozioni come la paura porterebbero a una maggiore produzione di neuroni e questo spiegherebbe come mai le esperienze più intensamente emotive sarebbero più d'ogni altra impresse nella nostra memoria.
Daniela Kaufer (UC Berkeley) e collaboratori hanno individuato come l'amigdala – la parte del cervello che gestisce l'aspetto emotivo negativo, principalmente la paura e l'ansia – è in grado di indurre l'ippocampo a una maggiore produzione di neuroni. L'ippocampo ha un ruolo chiave nella gestione della memoria e i nuovi neuroni prodotti in situazione di paura verrebbero destinati a immagazzinare proprio il ricordo di quella situazione negativa.
Lo studio, pubblicato su Molecular Psychiatry, si fonda sull'osservazione della produzione di nuovi neuroni in gruppi di topi dei quali una parte era stata privata dell'amigdala baso-laterale con un intervento chirurgico oppure attraverso una tecnica genica. Dopo aver sottoposto i topi a situazioni di forte paura, i ricercatori hanno notato come la produzione di nuovi neuroni in risposta a tali situazioni fosse molto più intensa nei topi non privati dell'amigdala.
Secondo i ricercatori, quei nuovi neuroni non avrebbero un ruolo solo nella formazione della memoria, ma sarebbero d'aiuto anche nella creazione di un contesto emozionale della memoria stessa.
