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Il Museo Galileo vince l'Icom

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L’autorevole giuria del “Premio ICOM Italia – Musei dell’anno 2010” - presieduta da Alessandra Mottola Molfino, museologa e presidente Nazionale di Italia Nostra - ha assegnato al Museo Galileo il primo premio nella categoria Miglior Gestione, con la seguente motivazione:

"Il Museo Galileo-Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, attivo dal 1930 è stato completamente rinnovato nel 2010, trasformando in modo originale e con un innovativo allestimento le storiche collezioni. L’alta qualità scientifica del personale, l’apparato gestionale di provata esperienza, la storica autonomia statutaria (Ente morale dal 1927) e la partecipazione di numerosi enti ed istituzioni, lo rendono un valido modello di organizzazione e di gestione sostenibile grazie ad un equilibrato rapporto tra pubblico e privato. Viene inoltre apprezzata la rilevante attività educativa e l’innovazione tecnologica dei servizi di informazione al pubblico".

Il premio ICOM viene assegnato ogni due anni ai musei e ai responsabili di musei che si siano distinti nella loro attività in base alle linee guida dettate dal Codice deontologico, della definizione di Museo di ICOM, dalla Carta delle Professioni Museali e dalle indicazioni dettate dagli standard museali nazionali e regionali.

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Il progetto  Onfoods in prehistory ha voluto comprendere e ricostruire l’eredità di una agricoltura sostenibile nata nella preistoria, migliaia di anni, fa e in grado oggi di rappresentare un modello di riferimento. E lo ha fatto con particolare attenzione alla condivisione di questi valori con un pubblico più ampio possibile, sottolineando quanto si può imparare dalla ricerca archeologica e dalle comunità dell’età del Bronzo in termini di alimentazione sostenibile. Ce ne parla il gruppo di ricerca che ha portato avanti il progetto.

Nell'immagine: attività di archeologia sperimentale dimostrativa con cottura di una zuppa di lenticchie e una di roveja, con ceramiche riprodotte sperimentalmente sulla base dei reperti ceramici del villaggio dell’età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).

Pluridecennali ricerche sul campo, condotte da Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna, e dal suo team, hanno permesso di riconoscere nell’Età del Bronzo il momento in cui si è definito un profondo legame tra la conoscenza del territorio e la sostenibilità della gestione delle sue risorse. Questa caratteristica ha infatti consentito alle comunità dell’epoca di prosperare, dando vita a villaggi sempre più stabili e duraturi nel corso del tempo.