Anche il DNA presente nei mitocondri può contribuire allo sviluppo del cancro, ma potrebbe farlo a modo suo, stimolando o rallentando la crescita del tumore in relazione alla quantità di un gene mutato presente nella cellula. Per questo i giovani ricercatori bolognesi che lo hanno individuato l’hanno ribattezzato “oncogiano”, un gioco di parole tra il termine “oncogene” e la figura mitologica di Giano bifronte. Il gene, che in realtà ha anche un nome scientifico, MTND1, è mutato in diversi tipi di cellule tumorali in percentuali diverse: «Quelle in cui la mutazione è presente in quantità inferiori a una soglia, che abbiamo definito intorno all’82 per cento, formano un tumore» spiega Giuseppe Gasparre, il ricercatore trentenne che ha condotto il lavoro. «Ma se la mutazione è presente in una quota superiore invece che da oncogene MTND1 agisce da soppressore, e la malattia, almeno negli animali da laboratorio, non si sviluppa» . I giovani ricercatori bolognesi, sostenuti da un finanziamento di 420.000 euro assegnato dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro a Giovanni Romeo, da anni impegnato in questo campo di ricerca, hanno anche scoperto il meccanismo con cui il gene mutato, quando è in grandi quantità, blocca la crescita del tumore. «Lo fa bloccando la formazione di nuovi vasi» conclude Anna Maria Porcelli, che ha coordinato la ricerca. «Ed è proprio su questo meccanismo che intendiamo lavorare per trovare in futuro applicazioni terapeutiche di questa scoperta».
Gene bifronte nei mitocondri
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Le auto elettriche sono inevitabili, per fortuna

La modifica del divieto europeo di vendita dal 2035 di auto termiche ci dà l'opportunità di guardare ai dati degli ultimi anni e capire che la transizione verso l'auto elettrica è ormai ineluttabile. Costa sempre meno, aumentano i punti di ricarica e se ne producono sempre di più. Ora le case automobilistiche europee dovranno ridurre le emissioni allo scarico del 90% e non più del 100%: ma, anche se un quota potrà essere coperta da e-fuel, biocarburanti e acciaio a più basse emissioni, il grosso dovrà necessariamente provenire dall'elettrico.
Immagine: Pixabay
L’obbligo europeo di non vendere più auto a combustione interna dal 2035 in poi è stato modificato. Sia chiaro, secondo la vecchia indicazione, dal 2035 in poi si sarebbe comunque potuto circolare ancora con auto a benzina: lo stop era previsto solo per la vendita. Proprio per rendere graduale il passaggio. Ora non più.