fbpx Via dalla pazza folla. Con la matematica. | Scienza in rete

Via dalla pazza folla. Con la matematica.

Read time: 3 mins

Piazza San Pietro e le strade di Roma sono abituate a riempirsi di pellegrini e turisti in occasioni come l'elezione del nuovo Papa. È possibile trovare strategie efficaci per gestire queste folle? Sicuramente sì, e un aiuto può arrivare dalla matematica. I ricercatori dell'Istituto per le applicazioni del calcolo 'M. Picone' (Iac ) del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma, hanno proposto un nuovo modello per descriverne il comportamento, tenendo conto delle interazioni dei pedoni tra di loro e con gli ostacoli presenti lungo il loro cammino.

"I comportamenti collettivi diventano importanti in caso di panico e il modello potrebbe aiutare a capire la disposizione migliore delle uscite di sicurezza di un luogo pubblico, come un aeroporto o una metropolitana", spiega Andrea Tosin dell'Iac-Cnr. "Se consideriamo uno spazio come un insieme e vi inseriamo dei sottoinsiemi occupati dalle persone che vi transitano, possiamo studiare come si muove nel tempo ognuno di questi sottoinsiemi".

Oggetto di numerose pubblicazioni su riviste internazionali di matematica, il modello si basa sulla 'Teoria della misura'. Tra i lavori, la simulazione di una stazione della metropolitana con due rampe di scale mobili (una accostata al muro e l'altra centrale), una rampa normale e alcuni ostacoli costituiti da pilastri situati nell'area di discesa dal treno. Lo scopo è calcolare itempi di svuotamento della stazione e i carichi di flusso sulle scale, osservando il modo in cui le persone si distribuiscono tra colonne e rampe.
Il modello, grazie a equazioni le cui variabili sono la densità di persone nello spazio e la loro velocità, evidenzia che la gente, nello scegliere la rampa di uscita, dà la precedenza alle scale mobili e, tra queste, a quella allineata alla direzione da cui provengono, che solitamente è quella più vicina al muro. "Ma quando la gente segue l'uscita dai treni allineata con questa scala e vede la rampa affollata, cambia direzione", osserva Emiliano Cristiani sempre dell'Iac-Cnr di Roma. "Si dirige verso la scala mobile centrale, che però è già scelta da coloro che la trovano allineata alla direzione da cui provengono. Così questa rampa si affolla più di tutte".

Lo studio ha esaminato inoltre i carichi di flusso sui ponti pedonali e suggerisce come, in caso di panico, i pedoni tendano a seguire caoticamente altri individui senza destinazioni specifiche. "Sono molto attratti dalle aree ad alta densità, piuttosto che da quelle dove c'è meno gente, con l'idea che nella direzione in cui si muove la massa ci sia la giusta via di uscita", conclude il ricercatore.

Questi modelli, che recentemente hanno ricevuto un Google Research Award, si propongono di riprodurre la realtà esistente e di fornire uno strumento per la progettazione di ambienti in cui gestire il flusso dei pedoni nelle situazioni di insicurezza, reale o percepita, attraverso il posizionamento di barriere e sistemi di segnalazione visiva.

Fonte: Almanacco della Scienza del Cnr

Autori: 
Sezioni: 
Indice: 
CNR

prossimo articolo

Alimentazione sostenibile: imparare dalla preistoria

Dimostrazione cottura preistorica

Il progetto  Onfoods in prehistory ha voluto comprendere e ricostruire l’eredità di una agricoltura sostenibile nata nella preistoria, migliaia di anni, fa e in grado oggi di rappresentare un modello di riferimento. E lo ha fatto con particolare attenzione alla condivisione di questi valori con un pubblico più ampio possibile, sottolineando quanto si può imparare dalla ricerca archeologica e dalle comunità dell’età del Bronzo in termini di alimentazione sostenibile. Ce ne parla il gruppo di ricerca che ha portato avanti il progetto.

Nell'immagine: attività di archeologia sperimentale dimostrativa con cottura di una zuppa di lenticchie e una di roveja, con ceramiche riprodotte sperimentalmente sulla base dei reperti ceramici del villaggio dell’età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).

Pluridecennali ricerche sul campo, condotte da Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna, e dal suo team, hanno permesso di riconoscere nell’Età del Bronzo il momento in cui si è definito un profondo legame tra la conoscenza del territorio e la sostenibilità della gestione delle sue risorse. Questa caratteristica ha infatti consentito alle comunità dell’epoca di prosperare, dando vita a villaggi sempre più stabili e duraturi nel corso del tempo.