fbpx Cronologia più accurata | Page 2 | Scienza in rete

Cronologia più accurata

Primary tabs

Read time: 2 mins

Nuove misurazioni del tempo di decadimento del samario porterebbero a rivedere la sequenza temporale degli avvenimenti che hanno caratterizzato l’alba del Sistema solare.

Il nuovo valore è stato ottenuto presso l’Argonne Tandem Linac Accelerator System (ATLAS) dal team coordinato da N. Kinoshita (University of Tsukuba) e i risultati sono stati pubblicati su Science. Rispetto al precedente valore di 103 milioni di anni, le nuove misure indicherebbero per il samario-146 un tempo di decadimento di 68 milioni di anni, dunque significativamente più breve.

Questo isotopo venne prodotto dall’esplosione di supernova che arricchì di materiali pesanti le polveri cosmiche da cui avrebbero poi preso forma i corpi del Sistema solare. Da tempo gli astrofisici sanno del lunghissimo tempo di decadimento del samario e per questo l’hanno abitualmente utilizzato quale marcatore degli avvenimenti primordiali del Sistema solare. La scoperta di un tempo di decadimento più breve, però, ora li obbliga a restringere la cronologia di quegli avvenimenti.

Comprimere la cronologia in un lasso di tempo più breve significa che i tempi di formazione planetaria debbano essere ridotti, il che comporta, per esempio, che le più antiche rocce terrestri devono essersi formate prima di quanto si è ritenuto finora. Secondo i ricercatori, la nuova scala temporale sarebbe in linea con le datazioni più recenti delle rocce lunari e verrebbero smussate alcune incongruenze con le datazioni ottenute attraverso altri isotopi.

Argonne National Laboratory

Autori: 
Sezioni: 
Indice: 
Astronomia

prossimo articolo

Alimentazione sostenibile: imparare dalla preistoria

Dimostrazione cottura preistorica

Il progetto  Onfoods in prehistory ha voluto comprendere e ricostruire l’eredità di una agricoltura sostenibile nata nella preistoria, migliaia di anni, fa e in grado oggi di rappresentare un modello di riferimento. E lo ha fatto con particolare attenzione alla condivisione di questi valori con un pubblico più ampio possibile, sottolineando quanto si può imparare dalla ricerca archeologica e dalle comunità dell’età del Bronzo in termini di alimentazione sostenibile. Ce ne parla il gruppo di ricerca che ha portato avanti il progetto.

Nell'immagine: attività di archeologia sperimentale dimostrativa con cottura di una zuppa di lenticchie e una di roveja, con ceramiche riprodotte sperimentalmente sulla base dei reperti ceramici del villaggio dell’età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).

Pluridecennali ricerche sul campo, condotte da Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna, e dal suo team, hanno permesso di riconoscere nell’Età del Bronzo il momento in cui si è definito un profondo legame tra la conoscenza del territorio e la sostenibilità della gestione delle sue risorse. Questa caratteristica ha infatti consentito alle comunità dell’epoca di prosperare, dando vita a villaggi sempre più stabili e duraturi nel corso del tempo.