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Il CMCC alla Conferenza Onu

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Il CMCC - Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici è presente alla Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile con una serie di side events ospitati nel padiglione del Ministero Italiano dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

“Adattamento ai Cambiamenti Climatici nelle Aree Tropicali” è il titolo dell’incontro organizzato dal CMCC (Martedì 19 giugno, ore 17.00). Le strategie da adottare in aree particolarmente vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici, futuri e in corso, saranno al centro di un dibattito con contributi del Ministro Corrado CliniCarlos Nobre (Istituto Brasiliano di Ricerca Spaziale), Antonio Navarra (Presidente del CMCC) e Riccardo Valentini (che al CMCC dirige la divisione Iafent - Impatti sull’agricoltura, le foreste e gli ecosistemi naturali).

Altri incontri vedono la partecipazione del CMCC in temi rilevanti all’incrocio tra la studio dei cambiamenti climatici e le prospettive dello sviluppo sostenibile.
Le foreste, ad esempio, sono il tema di una ricca tavola rotonda in cui si discute di rilevazioni e monitoraggio circa la deforestazione in Amazzonia.
L’energia, i rischi ambientali e la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra sono invece al centro di due dibattiti distinti. Il primo è incentrato sulla collaborazione italo-brasiliano verso la realizzazione della Low Carbon Economy; il secondo è invece dedicato a una discussione sulle prospettive inerentil’estrazione del petrolio con particolare attenzione ai rischi conseguenti alle perdite petrolifere durante le fasi estrattive.

Fonte: Ufficio Stampa CMCC

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A metà maggio il ministro della Salute e la ministra della Famiglia, natalità e pari opportunità hanno firmato un decreto che istituisce un tavolo congiunto sulla disforia di genere i cui 29 membri dovranno effettuare «una ricognizione delle modalità di trattamento». Un paio di giorni dopo la ministra ha esplicitato che per lei l’identità sessuale deve rimanere binaria, come vuole la biologia, dimostrando di ignorare quello che la biologia riconosce da tempo: un ampio spettro di identità di genere. Abbastanza per temere che l’approccio di lavoro di questo tavolo possa essere guidato più dall’ideologia che dalla ricerca scientifica.

Crediti: Foto di Katie Rainbow/Unsplash

Suona davvero un po’ beffardo. Solo pochi giorni fa il ministro della Salute Orazio Schillaci e la ministra della Famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella hanno firmato un decreto che istituisce un tavolo tecnico di approfondimento sulla disforia di genere «per una ricognizione delle modalità di trattamento di tale condizione nel territorio nazionale».