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In arrivo il nuovo Sapere

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Dal 12 marzo con una veste grafica totalmente aggiornata sarà nelle librerie il primo numero della rinnovata rivista Sapere.
Sotto la direzione di Nicola Armaroli, la prima rivista di divulgazione scientifica italiana cambia pelle ma non cambia anima:
• news di attualità scientifica dal mondo;
• un corpo di articoli di approfondimento in cui brillanti e prestigiosi scienziati italiani e stranieri descrivono al grande pubblico le loro attività di ricerca in fisica, chimica, matematica, biologia, medicina, geologia, neuroscienze ecc;
• una serie di nuove rubriche, brevi e incisive, su clima, matematica, fisica, chimica in cucina, astronomia, scienza e musica ecc;
• una sezione “light” per parlare di scienza e intorno alla scienza anche attraverso il racconto, la graphic novel, l’infografica e, perché no, la fotografia e l’arte;
• pagine di recensioni a saggi scientifici del panorama italiano e internazionale e consigli di lettura.

Nell’era digitale, non mancherà un nuovo sito web complementare alla rivista cartacea, con notizie, curiosità, articoli, blog e la possibilità di scaricare i contenuti per via digitale, rendendoli fruibili in modo snello, piacevole da leggere, e accessibile a tutti coloro che hanno sete di scienza, a cominciare dagli studenti delle scuole superiori e delle università.

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Editoria scientifica

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Alimentazione sostenibile: imparare dalla preistoria

Dimostrazione cottura preistorica

Il progetto  Onfoods in prehistory ha voluto comprendere e ricostruire l’eredità di una agricoltura sostenibile nata nella preistoria, migliaia di anni, fa e in grado oggi di rappresentare un modello di riferimento. E lo ha fatto con particolare attenzione alla condivisione di questi valori con un pubblico più ampio possibile, sottolineando quanto si può imparare dalla ricerca archeologica e dalle comunità dell’età del Bronzo in termini di alimentazione sostenibile. Ce ne parla il gruppo di ricerca che ha portato avanti il progetto.

Nell'immagine: attività di archeologia sperimentale dimostrativa con cottura di una zuppa di lenticchie e una di roveja, con ceramiche riprodotte sperimentalmente sulla base dei reperti ceramici del villaggio dell’età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).

Pluridecennali ricerche sul campo, condotte da Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna, e dal suo team, hanno permesso di riconoscere nell’Età del Bronzo il momento in cui si è definito un profondo legame tra la conoscenza del territorio e la sostenibilità della gestione delle sue risorse. Questa caratteristica ha infatti consentito alle comunità dell’epoca di prosperare, dando vita a villaggi sempre più stabili e duraturi nel corso del tempo.