fbpx Amazzonia al bivio | Scienza in rete

Amazzonia al bivio

Primary tabs

Read time: 2 mins

Uno studio rivela come in Amazzonia le delicate interazioni tra l'aria proveniente dall'Atlantico, la traspirazione della foresta e la radiazione solare cominciano a risentire dell'impatto esercitato dall'uomo, con possibili drammatiche conseguenze per il clima globale.

Lo studio, al quale hanno contribuito una quindicina di ricercatori coordinati da Eric Davidson (Woods Hole Resealch Center) e che è stato pubblicato su Nature, ha portato alla costruzione di un quadro d'insieme con cui valutare le complicate connessioni che legano tra loro le mutazioni climatiche, l'espansione dell'agricoltura, i rischi associati agli incendi e, nel contempo, anche le variazioni nella produzione di gas serra e i cicli fondamentali dell'energia e dell'acqua.

Dall'analisi è emerso che il bacino Amazzonico è un sistema che lentamente sta avviandosi verso un regime disturbato, nel quale la naturale resistenza del sistema alle inevitabili variazioni naturali appare notevolmente compromessa. Il terribile doppio colpo che la siccità del 2005 (considerata per la sua gravità un evento che capita una volta ogni cento anni) e quella del 2010 (ancora più devastante della precedente!) hanno inferto al sistema Amazzonico è stato micidiale, ma se a questo si aggiungono altri attacchi la situazione può davvero precipitare. Il segno più recente di questi disturbi è l'incredibile proliferare di incendi, di gran lunga più frequenti rispetto ai secoli passati, la cui origine è una sorta di sottoprodotto delle procedure di deforestazione.

Oltre alle cause naturali ricorrenti quali le periodiche siccità, il bacino Amazzonico deve dunque sempre di più fare i conti con la mano dell'uomo. A tal proposito desta molta preoccupazione tra gli ambientalisti una proposta di legge in discussione al Senato brasiliano che potrebbe sfociare in una maggiore libertà di deforestazione e molto forte è il sospetto che dietro le quinte si stia muovendo la potente Confederazione dell'agricoltura.

WHRC - Nature paper

Autori: 
Sezioni: 
Indice: 
Ambiente

prossimo articolo

La favola del taglio dei posti letto e degli ospedali in Italia

È di pochi giorni fa un appello del Forum delle Società Scientifiche dei Clinici Ospedalieri e Universitari Italiani, secondo cui «Si stima che, negli ospedali italiani, manchino almeno 100mila posti letto di degenza ordinaria e 12mila di terapia intensiva». Ma è giustificata quest'implicita richiesta? 
Le politiche di riduzione dei posti letto e degli ospedali sono iniziate già nel Piano Sanitario Nazionale 2003-2005, per trasferire al livello territoriale parte dei ricoveri e della loro durata. Molti altri paesi hanno meno posti letto rispetto all’Italia, che rimane nelle migliori posizioni quanto a vita attesa alla nascita, mortalità evitabile e indicatori di qualità dei servizi.

Crediti immagine: Levi Meir Clancy/Unsplash

Nei media generalisti, e purtroppo anche di settore, che si occupano di sanità pubblica in Italia, cioè praticamente tutti in questo periodo, si favoleggia del taglio dei posti letto ospedalieri e di interi ospedali in Italia. Basta usare come parole chiave “taglio posti letto in Italia” con qualunque motore di ricerca ed escono interventi degli ultimi giorni su Fanpage, la Stampa e Quotidiano Sanità.