fbpx Altinum, antenato di Venezia | Page 5 | Scienza in rete

Altinum, antenato di Venezia

Primary tabs

Read time: 2 mins

Impossibile anche solo immaginare che sotto quella distesa di campi appena più a nord dell'aeroporto di Venezia si nascondano le vestigia di una gloriosa città dell'antichità. Ma l'indagine aerea compiuta nel luglio 2007 non lascia il minimo dubbio: Altinum è proprio lì sotto, con il suo anfiteatro, il foro, le mura e una complessa rete di canali. La ricerca, opera di un team del Dipartimento di Geografia dell'Università di Padova composto da Andrea Ninfo, Alessandro Fontana, Paolo Mozzi e Francesco Ferrarese, è appena stata pubblicata sulle pagine di Science.

Esaminando i campi nell'infrarosso in occasione di un periodo di particolare siccità, i ricercatori hanno potuto cogliere differenti sfumature dovute al diverso grado di maturazione delle coltivazioni. In corrispondenza degli edifici nel sottosuolo, cioè, le piante mostravano evidenti segni di minore disponibilità d'acqua e la loro collocazione tracciava nelle immagini la mappa degli edifici sottostanti.

Le origini di Altinum si perdono nell'età del bronzo e prima di diventare parte dell'impero romano la città esercitò il suo dominio sull'intera regione. Una città potente, come testimonia anche Strabone, ma evidentemente poco difendibile, tanto che al sopraggiungere delle orde barbariche venne abbandonata in tutta fretta dai suoi abitanti che si rifugiarono in Laguna. Quasi con altrettanta rapidità, poi, se ne perse ogni memoria.

Ma ora sappiamo dove cercarla. Sempre ammesso che ci siano i fondi per farlo...

Fonte: Science 

Autori: 
Sezioni: 
Archeologia

prossimo articolo

ToMove: le strade di Torino diventano un laboratorio della mobilità

Immagine della navetta a guida autonoma del progetto ToMove di Torino

Il progetto ToMove è un'iniziativa strategica della Città di Torino, finanziata nell'ambito del programma nazionale "MaaS for Italy". Concepito come un Living Lab, ToMove mira a co-sviluppare e testare soluzioni avanzate di mobilità che utilizzano tecnologie di guida cooperativa, autonoma e connessa. L'approccio di Torino privilegia la sperimentazione in condizioni reali e il coinvolgimento diretto di cittadini, imprese ed enti di ricerca. I tre dimostratori principali sono una navetta a guida autonoma, un Digital Twin della mobilità urbana e piccoli robot utilizzabili per le consegne a domicilio. Crediti immagine: Torinocitylab.it

Grazie al progetto ToMove a Torino, in piena città, su un normale circuito viario aperto anche al traffico privato, che si snoda attorno al Campus Einaudi e all'ospedale adiacente, da ottobre circola una navetta sperimentale a guida autonoma: i cittadini possono salire come su un qualsiasi mezzo pubblico (con la differenza che qui il servizio è su prenotazione e gratuito) e viaggiare lungo le cinque fermate coperte dal mezzo, basta prenotare sull’apposita app Wetaxi.