fbpx Progetto LIFE HIA21: un modello per la gestione dei rifiuti | Scienza in rete

Progetto LIFE HIA21: un modello per la gestione dei rifiuti

Primary tabs

Read time: 5 mins

Il progetto Life HIA21 “Valutazione partecipata degli impatti sanitari, ambientali e socioeconomici derivanti dal trattamento di rifiuti urbani” è cofinanziato attraverso la sottoazione “Policy & Governance” del programma “Life Environment” della Direzione Generale Ambiente della Comunità Europea. 

L’obiettivo generale del progetto è colmare la carenza di metodi e strumenti in grado di integrare le evidenze scientifiche nelle scelte politiche strategiche sui rifiuti e nelle decisioni locali, affinchè esse possano realmente prevenire effetti avversi nella popolazione e promuovere la salute.

Il Progetto HIA21 ha come scopo principale l’applicazione della procedura di VIS in due diversi sistemi di trattamento dei rifiuti urbani, l’inceneritore di Arezzo e la discarica di Lanciano, aderendo al principio dell’uso etico delle evidenze. In questo senso i metodi di valutazione degli impatti includono sia la stima dei rischi che il coinvolgimento degli stakeholder locali in un percorso di condivisione delle scelte possibili e di valutazione degli impatti potenziali. L’inclusione nel progetto di Agenda 21 Locale nazionale, è stata voluta proprio per usare metodi già provati per la partecipazione pubblica all’istruttoria. Sulla base della procedura di VIS e Ag21L sono stati attivati Forum di cittadini e Gruppi Focus di volontari per approfondire i temi oggetto dell’indagine. 

La definizione dello stato di salute delle popolazioni residenti intorno ad impianti di smaltimento dei rifiuti attraverso la stima degli impatti porta a definire scenari futuri più conservativi della salute e dell’ambiente. L’attività di ricerca svolta in HIA21 utilizza metodi di valutazione dell’esposizione molto raffinati, al momento i più avanzati disponibili. Il profilo di esposizione ambientale agli inquinanti viene costruito per ciascun soggetto lungo un decennio di storia residenziale individuale, ricostruita mediante associazione delle schede di mortalità e di ricovero ospedaliero con le anagrafi comunali (comuni di Arezzo e Civitella, comune di Lancano). Infine, i rischi vengono calcolati confrontando le classi più elevate di esposizione con la classe più bassa, presa come confronto, tenendo in considerazione anche lo stato socio-economico delle persone.

Lo studio epidemiologico in corso a Arezzo riguarda tutti i ricoveri di soggetti di qualsiasi età, purché residenti in un’area di 12 km x 12 km centrata approssimativamente sulla località ove l’impianto è localizzato ( San Zeno), un’area che oltre all'inceneritore include gli altri impianti industriali limitrofi, alcuni impianti ubicati nel comune di Civitella, un lungo tratto dell’autostrada, una strada statale e una provinciale.

Nell’area di studio nel decennio sono stati individuati 50.871 residenti in 11.763 indirizzi, che sono stati riportati su mappa territoriale. A ciascuno è stato assegnato il valore di esposizione ad inquinanti secondo i modelli di diffusione specifici per le polveri (PM10) e il Cadmio (per gli impianti industriali) emessi dalle 4 fonti principali considerate (inceneritore, altri impianti di San Zeno, impianti nel comune di Civitella, vie di traffico).

Nel corso del III Forum di progetto ad Arezzo sono stati presentati i risultati preliminari dello studio sull’impatto dell’inquinamento nell’area intorno all’impianto di incenerimento di rifiuti AISA di San Zeno  con riferimento alle linee di studio:

  1. esposizione ad inquinanti ambientali. In particolare, i dati al momento disponibili sul suolo, relativi a diossine (PCDD e PCDF) e policlorobifenili (PCB), sono risultati al di sotto dei limiti di legge ed inferiori anche rispetto alle indagini condotte in altri Paesi;
  2. studio dei ricoveri ospedalieri nel decennio 2001-2010. Dai dati preliminari emergono alcuni segnali degni di attenzione e approfondimento su ricoveri per malattie cardiovascolari e malattie respiratorie.Le analisi dei profili di rischio nel tempo secondo i livelli di esposizione sono in corso.

A queste linee di attività è da aggiungere uno studio portata avanti dal Dipartimento della Prevenzione della USL 8 (“Studio pilota di Monitoraggio Biologico Umano su 23 residenti nell'area di S. Zeno”), sull’esposizione ad inquinanti ambientali, in particolare metalli pesanti ed altri contaminanti ambientali. I risultati del Monitoraggio urinario mostrano per i residenti in quest'area valori medi per Cromo e Cobalto più elevati rispetto a quelli rilevati in altre aree in studio (Civitella, Arezzo e Casentino); per il Cadmio sono stati osservati valori medi più elevati rispetto a Arezzo e Casentino; per  gli altri metalli non sono stati osservati incrementi rispetto ad  Arezzo e Civitella. Pur non avendo osservato valori particolarmente elevati rispetto ai gruppi di confronto, i dati raccolti indicano l'opportunità di proseguire la sorveglianza. Inoltre il 29% dei partecipanti ha mostrato alterazioni quantitative di porfirine urinarie, per le quali sono previsti ulteriori approfondimenti.

I risultati del progetto HIA21 presentati in occasione del Forum sono ancora preliminari sia perché non sono state effettuate tutte le analisi previste, sia perché gli eventi sanitari emersi devono essere localizzati sul territorio e caratterizzati, ad esempio valutando l’età dei soggetti interessati. In particolare la linea di analisi complessiva, identificata insieme con gli stakeholder locali, prevede un piano di approfondimento articolato. I lavori di analisi e di approfondimento sono in corso; saranno necessari ancora alcuni mesi per disporre dei risultati definitivi, mentre la conclusione dell’intero progetto Life-HIA21 è stabilita a fine 2014.

Rispetto alle previsioni iniziali del progetto Life, sono state aggiunte attività di approfondimento, identificate sulla base sia dalle valutazioni dei risultati preliminari sia di quanto emerso nei confronti con i portatori di interessi nei forum e nei focus. Tra queste sono di particolare rilevanza ed interesse le analisi sulla sovrapposizione tra diverse fonti inquinanti e la cumulazione delle diverse esposizioni per ciascun soggetto incluso nello studio.

Un aspetto di primaria importanza è rappresentato dalla partecipazione attiva degli amministratori e dei tecnici della provincia e dei due comuni che attendono i risultati dello studio per prendere decisioni sulle diverse strategie di gestione dei rifiuti. La definizione di raccomandazioni condivise con gli stakeholders per la presa di decisioni basate su evidenze rappresenta la peculiarità della VIS.

Sia le conoscenze scientifiche prodotte nell’ambito di HIA21 sia la sensibilità e propositività mostrata dai partecipanti ai forum e focus indirizzano a favore di un potenziamento della raccolta differenziata rispetto ad una ipotesi di raddoppio delle potenzialità dell’inceneritore. Il 2014 sarà impiegato per completare le analisi epidemiologiche e le valutazioni di diversi scenari tesi a migliorare le condizioni ambientali e di salute nella macro-area oggetto di studio. Un simile percorso è in corso di realizzazione  nell’area intorno alla discarica di rifiuti di Lanciano.

Fabrizio Bianchi, Nunzia Linzalone


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Solo il 3,5% delle città europee monitorate ha una buona qualità dell’aria

Inquinamento atmosferico cittadino

Solo 13 città europee tra quelle monitorate su 370 circa rispettano il limite OMS di 5 microgrammi per metro cubo annui di PM2,5. La svedese Uppsala è la prima. Nessuna di queste è italiana. Nonostante la qualità dell'aria e le morti associate sono in continuo calo in Europa, serve fare di più.

Immagine: Uppsala, Lithography by Alexander Nay

La maggior parte delle città europee monitorate non rispetta il nuovo limite dell’OMS del 2021 di 5 microgrammi per metro cubo all’anno di concentrazione di PM2,5. L’esposizione a particolato atmosferico causa accresce il rischio di malattie cardiovascolari, respiratorie, sviluppo di tumori, effetti sul sistema nervoso, effetti sulla gravidanza.