ANVUR, se ci sei batti un colpo

Tempo di lettura: 5 mins

L’Osservatorio Università del Gruppo 2003 ha posto 10 domande ai sette membri dell'ANVUR, l’Agenzia nazionale per la valutazione dell’università e della ricerca che sta per iniziare la sua attività operativa e la sua attività di programmazione. Pensiamo che l’ANVUR abbia un compito fondamentale nel portare il merito al centro del nostro sistema dell’alta educazione e della ricerca. E che per fare questo debba essere un’Agenzia terza, affidabile e trasparente. Le nostre domande sono tese a capire come intenderà operare l’ANVUR per guadagnarsi sul campo queste qualità. Finora non abbiamo avuto un solo riscontro alle nostre domande. Capiamo che siamo ai primi passi di un lungo lavoro. E che anche la semplice analisi di molte questioni debba essere ancora affinata. Ma se l’ANVUR non batte un colpo, se non dimostra subito di esistere e di accettare il dialogo con la comunità scientifica e accademica, forse non inizia bene.

Perché il cambiamento possa almeno in parte esserci, il Gruppo 2003 ha individuato i seguenti punti:

  • nuovi statuti veramente innovativi
  • reclutamento dei docenti, con piena responsabilizzazione degli atenei
  • identificazione di meccanismi che consentano agli studenti meritevoli di accedere agli studi a prescindere dalle iniziali possibilità economiche, imitando, se la normativa lo consentisse, nuovi approcci, come quelli recentemente adottati in Gran Bretagna (prestiti d'onore, meccanismi fiscali garantiti dallo Stato, ecc.)
  • eliminazione dei lacci e lacciuoli e degli eccessi di burocrazia, che paralizzano di fatto lo sviluppo delle attività di ricerca (si dveda a questo proposito l'articolo 18 comma 5 della Riforma Gelmini, che impedisce agli atenei di ”assumere a termine” tecnici per la ricerca e personale di segreteria, con grave danno alla realizzazione di progetti per loro natura a tempo definito)
  • possibilità di promuovere gradualmente la differenziazione fra teaching università e research universities , con la concomitante creazione di modelli di( ragionevole) eccellenza che stimolino una costruttiva competizione fra gli atenei basata sul merito

Ma in questo contesto, la vera chiave di volta per un durevole cambiamento di rotta è da tutti identificata nel ruolo dell'ANVUR e nella capacità - tutta da verificare - di questa nuova struttura di valutare seriamente, con affidabilità e trasparenza, con obiettivi chiari e mezzi adeguati la ricerca universitaria e le performance degli atenei secondo i migliori standard internazionali. E’ stato per questo creato un Osservatorio Università del Gruppo 2003:  un luogo virtuale di monitoraggio, dialogo e "ascolto”, nei confronti dei segnali di novità e delle potenzialità di cambiamento virtuoso, che la nuova Agenzia potrebbe assicurare al paese.

L'Osservatorio ha formulato una serie di quesiti (vedi sotto) rivolti ai sette membri dell'Agenzia incaricati della valutazione della ricerca, proprio nel momento in cui iniziano le attività di programmazione e si avviano i primi passi operativi sotto la guida di Stefano Fantoni.

Se i quesiti avranno risposta avremo conseguito due importanti obiettivi: anzitutto quello della trasparenza; in secondo luogo, quello (forse più importante) della creazione di un collegamento fra la società civile e i colleghi dell'università e del mondo della ricerca da una parte e i gestori della nuova realtà dell’ANVUR dall'altra, dalla quale tutti si aspettano significativi passi in avanti nel senso della meritocrazia e della valutazione.

Le domande ai sette membri dell'ANVUR sono le seguenti:

1a. L’ANVUR ha risorse finanziarie sufficienti per svolgere in modo adeguato il mandato istituzionale di valutazione sistematica della ricerca?
1b. Ha risorse finanziarie sufficienti per remunerare una rete di docenti stranieri di elevata reputazione scientifica per le attività di peer review?
1c. Ha risorse finanziarie sufficienti per fare sviluppare una’adeguata piattaforma elettronica che faciliti il suo lavoro?

2. L'ANVUR conta di fare minimo lavoro sui benchmark internazionali per impostare le scelte strategiche per il suo funzionamento? Ad esempio, ha analizzato in modo approfondito l’esperienza del RAE inglese?

3a. L’ANVUR dispone di una tecnostruttura adeguata in termini di personale qualificato nella valutazione?
3b. Dispone di una segreteria tecnica in grado di svolgere il lavoro tecnico e amministrativo di supporto?
3c. Se no o in misura insufficiente, esistono un piano di reclutamento e condizioni minime per attuarlo?

4a. I membri designati dell’ANVUR sono nelle condizioni per potere svolgere adeguatamente il mandato assegnato?
4b. Hanno una retribuzione sufficientemente adeguata?
4c. Sono liberi da altri impegni istituzionali e professionali che potrebbero rallentare o interferire con il loro operato nell’Agenzia?

5. Data l’eterogeneità delle discipline scientifiche in termini di grado di internazionalizzazione e sistemi di condivisi di misurazione della performance dell’attività di ricerca, esiste un piano che coniughi l’esigenza di procedere in tutte le aree scientifiche rispettandone le specificità alla necessità di valorizzare gli approcci più consolidati e strutturati in alcune aree (per esempio in termini di indici bibliometrici)?

6a. L’ANVUR si è data un piano di lavoro con obiettivi, tempi, mezzi e indicatori di verifica del suo lavoro?
6b. E’ prevista la predisposizione di un rapporto annuale delle attività svolte?
6c. E’ previsto un sistema di valutazione del suo operato?
6d. E’ dotata o si vuole dotare di un organo scientifico di supporto/valutazione?

7a. Sul tema della trasparenza delle procedure e dei risultati delle valutazioni, come intende operare? E’ prevista la predisposizioni di guidance che orientino il suo operato e che permettano di conoscere come intende operare?
7b. E' previsto un canale di comunicazione con la comunità (come newsletter periodica o altro)?

8a. Dalle decisioni dell' ANVUR dovrà dipendere l'erogazione dei fondi ai dipartimenti e ai singoli ricercatori. I membri dell' ANVUR hanno ricevuto informazioni dal Ministro riguardo ai criteri della successiva erogazione dei fondi?
8b. Pensano che la loro attività di valutazione debba essere influenzata da come il Ministero intenderà erogare i fondi dopo?

9a. Il buon funzionamento di un sistema di incentivazione richiede che i soggetti da incentivare:
a) vengano preventivamente informati su quali saranno i parametri della valutazione;
b) conoscano le conseguenze di valutazioni positive o negative;
c) abbiano il tempo di adeguarsi e attrezzarsi per produrre risultati. I membri dell'ANVUR concordano sulla importanza di questi requisiti?
9b. In caso di risposta affermativa quando pensano di poter fornire informazioni sui punti (a) e (b)?

10. L'oggetto delle valutazioni dell'ANVUR saranno gli Atenei, i singoli dipartimenti o i settori disciplinari all'interno degli Atenei? Cosa pensano i membri dell'ANVUR della possibilità di eliminare i settori disciplinari e concentrarsi solo e direttamente sui dipartimenti, quali che siano i ricercatori che li compongono?

Giuliano Buzzetti (a nome dell'Osservatorio Università “Oltre la Gelmini” del Gruppo 2003)