Armonicamente: arte e scienza a confronto
Nell’articolo autobiografico
“Le mie stagioni milanesi” Leonardo Sinisgalli, il “poeta ingegnere”, come lo definisce Giancarlo Borri in un volume a lui
dedicato[1], parla del sogno di tutta la sua vita: quello di avvicinare “il gran
giorno” nel quale “il Regno dell’Utile sarà rinverdito dalla cultura”, creando
un ponte sottile ma resistente ed efficace tra le due “sponde” della civiltà
umana, quella delle humanae litterae
e quella della scienza e della tecnica.
Per realizzare questo sogno tra il