fbpx Ricerca finalizzata: più giovani, ma meno soldi | Scienza in rete

Ricerca finalizzata: più giovani, ma meno soldi

Primary tabs

Read time: 2 mins

Recentemente il Ministero della Salute ha reso noti i fondi destinati per il triennio 2017-2019 alla ricerca finalizzata innovativa in ambito biomedico: un totale di 95 milioni di euro di cui 50 milioni riferiti all’anno finanziario 2016 e 45 milioni riferiti all’anno finanziario 2017. Si tratta di cifre assai inferiori rispetto al precedente bando, pubblicato nel giugno 2016, che stabiliva l’erogazione, riferita agli anni finanziari 2014 -2015, di 135.392.176,05 euro di cui 54.460.000 euro destinati ai progetti riservati ai giovani ricercatori. La novità positiva invece è che il bando del Ministero apre agli under 33 sotto l'etichetta di "starting grant" di ispirazione ERC.

Per il triennio 2017-19 il bando prevede dunque diverse categorie.

Anzitutto ci sono i Progetti ordinari di ricerca finalizzata (RF), che verranno finanziati per 32.176.113,80 euro complessivi (erano 53 milioni nel precedente bando), di cui 17.085.779,10 euro riferiti all’anno finanziario 2016, di cui almeno euro 500.000,00 da assegnare ai progetti ordinari che prevedono la collaborazione con ricercatori italiani stabilmente residenti ed operanti all’estero da almeno tre anni; e 15.090.334,70 riferiti invece all’anno finanziario 2017.

Ci sono poi i Progetti cofinanziati (CO), progetti di ricerca presentati da ricercatori cui è assicurato un finanziamento privato da aziende con attività in Italia al fine di garantire lo sviluppo di idee o prodotti il cui brevetto è in proprietà del ricercatore del servizio sanitario nazionale o della struttura del servizio sanitario nazionale presso cui opera o del destinatario istituzionale. Per i progetti cofinanziati verranno erogati 5 milioni di euro, la stessa cifra del precedente bando, di cui 500 mila euro riferiti all’anno finanziario 2016 e 4,5 milioni di euro riferiti all’anno finanziario 2017.

I Programmi di rete (NET) hanno invece lo scopo di creare partenariati di ricerca e innovazione per lo sviluppo di studi altamente innovativi e caratterizzati dall’elevato impatto sul Servizio sanitario nazionale. Il finanziamento complessivo è sceso a 8,1 milioni di euro (nel triennio precedente i programmi di rete erano stati finanziati per 12,6 milioni di euro), di cui 7 milioni riferiti all’anno finanziario 2016 e il restante 1,1 milione riferito all’anno finanziario 2017 - di cui euro 600.000,00 quale fondo di compensazione per l’Istituto superiore di sanità, l’Agenzia per i servizi sanitari regionali ed INAIL, per un massimo di euro 100.000,00 per area tematica di interesse.

Infine, le risorse destinate ai giovani, che rappresentano la maggior parte dei finanziamenti erogati per il prossimo triennio, anche se si tratta di cifre più basse rispetto al triennio precedente.

I Progetti ordinari presentati da giovani ricercatori (GR), destinati a chi ha meno di 40 anni verranno finanziati per 49.723.886,20 euro complessivi (contro i 54.460.000 euro nel precedente bando) di cui 25.414.200,90 euro riferiti all’anno finanziario 2016 e 24.309.665,30 euro riferiti all’anno finanziario 2017, di cui massimo euro 5.000.000,00 destinati ai progetti “starting grant” (rivolti appunto a chi ha meno di 33 anni).

 

 


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

La Valle dei dinosauri ritrovata nel Parco dello Stelvio

parete di roccia

Nel cuore delle Alpi, a 2500 metri di quota, si conserva la memoria di un mondo perduto. Pareti quasi verticali di Dolomia Principale, un tipo di roccia sedimentaria, custodiscono migliaia di impronte lasciate 210 milioni di anni fa da dinosauri erbivori che camminavano lungo le rive di un mare tropicale ormai scomparso. Una scoperta eccezionale, avvenuta nel Parco Nazionale dello Stelvio, che apre una finestra senza precedenti sul Triassico europeo e sulla vita sociale dei primi grandi dinosauri.

Prima della formazione delle Alpi, qui esisteva un paesaggio incredibilmente differente. Immaginate una distesa tropicale pianeggiante, lambita dalle acque di un oceano poco profondo e ormai scomparso che oggi chiamiamo Tetide, con un clima che non aveva nulla a che vedere con le vette gelide di oggi. Proprio in questo luogo tanto diverso dall’attualità, 210 milioni di anni fa, il fango soffice ha registrato il passaggio di svariati giganti: si trattava di prosauropodi, dinosauri erbivori dal collo lungo, che si muovevano in branchi lungo le rive di un'antica piattaforma carbonatica.