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Il Patto Trasversale per la Scienza, un sasso nello stagno italiano

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Matteo Renzi, adattato da Wikipedia (licenza CC BY-SA 3.0) e Beppe Grillo, adattato da Giuseppe Favia/Wikimedia Commons (licenza CC BY-SA 2.0)

In altri Paesi sarebbero normali, persino banali. Ma i cinque punti del "Patto Trasversale per la Scienza" elaborato da Guido Silvestri, chairman del Department of Pathology & Laboratory Medicine della Emory University di Atlanta, e rilanciato insieme a Roberto Burioni, ordinario di Microbiologia e Virologia presso l’Università Vita Salute San Raffaele di Milano, sono, per dirla con le parole di Daniele Archibugi, esperto di sociologia della scienza, «un grosso sasso nello stagno del rapporto tra politica e scienza in Italia». E, in effetti, quel grosso sasso sta muovendo, almeno un po’, le acque, stagnanti appunto, della discussione mediatica sul ruolo della scienza in una società avanzata.

La scienza è alla base di ogni economia moderna e competitiva. E la mancanza di questa consapevolezza – come ci ricorda Enrico Moretti, docente di economia presso la University of California di Berkeley – è, di conseguenza, la ragione del declino economico del nostro Paese che, in termini sia relativi che assoluti, è vecchio ormai di almeno trent’anni.

Proprio per il valore strategico delle cose di cui si occupa, la comunità scientifica, dopo la Seconda guerra mondiale in particolare, è stata cooptata nella classe dirigente dei Paesi con un regime democratico e, sempre più, anche nei Paesi con regimi autoritari. L’Italia è un’eccezione. In Italia le posizioni ascientifiche e anche antiscientifiche, che pure sono presenti nell’opinione pubblica un po’ in tutti i Paesi, sono stabilmente presenti nelle classi di governo. La conseguenza è che la comunità scientifica non è stata cooptata nel gruppo dirigente ma anzi è spesso guardata con indifferenza, se non con insofferenza, dalla politica, anche ad alto livello.

Di qui l’idea di Guido Silvestri: chiediamo un impegno normale – forse persino banale – su cinque punti normali – forse anche banali, a esponenti politici di rilievo nazionale. L’idea è stata accettata da Roberto Burioni.

I due si conoscono da tempo. D’altra parte sono entrambi marchigiani, l’uno di Senigallia e l’altro di Pesaro. E sono politicamente complementari. L’uno, Silvestri, è amico di Beppe Grillo e ha contribuito a elaborare in parte il programma di politica della scienza del Movimento5Stelle; l’altro, Burioni, che è animatore dei social con un sito, Medicalfacts, che si batte con grande determinazione contro le fake news sui vaccini, è amico di Mattero Renzi e ha contribuito a rafforzare la linea politica pro-vax del Partito Democratico. Entrambi sono riusciti nel loro intento. Roberto Burioni ha convinto Mattero Renzi, ex Presidente del Consiglio ed esponente della minoranza in Senato, a firmare il documento. Guido Silvestri è riuscito, da parte sua, nell’impresa ritenuta più difficile o, comunque, dall’esito non scontato: ha convinto a firmare Beppe Grillo, il fondatore del M5S e padre nobile del movimento che ha la maggioranza in Parlamento e nel Governo.

La versione integrale del "Patto Trasversale per la Scienza" è riportata in fondo all'articolo. Qui ci limitiamo a indicare quelli che, a nostro avviso, sono i punti forti e i punti deboli del documento che ha ricevuto la firma non solo di Grillo e Renzi, ma anche di una lunga serie di donne e uomini di scienza.

L’elemento più forte è quello indicato da Daniele Archibugi: è un grosso sasso nello stagno. Intanto perché vede la firma congiunta di due avversari politici che, in genere, neppure si parlano. Ma anche e forse soprattutto perché vede una presa di posizione piuttosto netta da parte di uno di questi esponenti politici, Beppe Grillo, che in passato ha assunto posizioni che possono senz’altro ritenersi ascientifiche e persino antiscientifiche.

Per quanto riguarda l’ultimo punto, l’impegno ad aumentare gli investimenti in ricerca e in particolare a raddoppiare immediatamente gli investimenti pubblici nella ricerca biomedica, c’è da dire che entrambi i politici che hanno sottoscritto il documento hanno qualcosa da farsi perdonare. Tutti i governi di questi ultimi trenta (o forse settant’anni), di qualsivoglia colore politico e solo con lievi differenze, hanno dimostrato una sostanziale continuità nella loro politica di (sotto)finanziamento alla ricerca (e all’università e alla scuola). Non fanno eccezione né i governi sostenuti e/o direttamente presieduti da Matteo Renzi né l’attuale governo, sostenuto da Beppe Grillo.

Il "Patto Trasversale per la Scienza", tengono a precisare Silvestri e Burioni, non è stato pensato solo per Grillo e Renzi. È auspicata anche la firma, trasversale appunto, dei leader e degli esponenti di tutte le forze politiche. Perché l’intento è riportare la scienza in cima all’agenda politica del Parlamento e del Governo. Ovviamente non bastano le firme ottenute e quelle auspicate a modificare davvero il rapporto tra politica e scienza in Italia. Occorrono scelte concrete. E da queste misureremo (continueremo a misurare) la reale volontà della politica. Perché quella della comunità scientifica c’è già.

Da questo punto di vista c’è un piccolo difetto, emendabile, nel documento: parla quasi esclusivamente di ricerca biomedica. Che, pur essendo di importanza primaria, è solo una parte della scienza. Occorrerebbe emendare il documento per estenderlo a tutta la ricerca (con particolare riferimento, magari, a quella cosiddetta di base o curiosity-driven), in modo da coinvolgere da ogni punto di vista tutti i ricercatori italiani. Che dovranno impegnarsi ancora di più sul quarto punto del "Patto Trasversale per la Scienza": il dialogo con il grande pubblico. Perché una svolta reale nel Paese lo avremo solo quando si sarà affermata una diffusa cultura scientifica. Quando l’approccio scientifico sarà diventato senso comune.

 

Il testo integrale del Patto Trasversale per la Scienza

Noi sottoscritti rivolgiamo un appello a tutte le forze politiche italiane affinché sottoscrivano il seguente Patto Trasversale per la Scienza e si impegnino formalmente a rispettarlo, nel riconoscimento che il progresso della Scienza è  un valore universale dell’umanità che non può essere negato o distorto per fini politici e/o elettorali.

Patto Trasversale per la Scienza

Tutte le forze politiche italiane si impegnano a sostenere la Scienza come valore universale di progresso dell’umanità, che non ha alcun “colore politico”, e che ha lo scopo di aumentare la conoscenza umana e migliorare la qualità di vita dei nostril simili.


Nessuna forza politica italiana si presta a sostenere o tollerare in alcun modo forme di pseudoscienza e/o di pseudomedicina che mettono a repentaglio la salute pubblica (i.e., negazionismo dell’AIDS, anti-vaccinismo, terapie non basate sull’evidenza scientifica, etc).


Tutte le forze politiche italiane si impegnano a governare e legiferare in modo tale da fermare l’operato di quegli pseudoscienziati che con affermazioni non-dimostrate ed allarmiste creano paure ingiustificate tra la popolazione nei confronti di presidi terapeutici validati dall’evidenza scientifica e medica.


Tutte le forze politiche italiane si impegnano ad implementare programmi capillari di informazione sulla Scienza per la popolazione, a partire dalla scuola dell’obbligo, e coinvolgendo media, divulgatori, comunicatori, e ogni categoria di professionisti della ricerca e della sanità.


Tutte le forze politiche italiane si impegnano affinchè si assicurino alla Scienza adeguati finanziamenti pubblici, a partire da un immediato raddoppio dei fondi ministeriali per la ricerca biomedica di base.

 


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