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L'impatto dell'emergenza climatica sulla salute

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La COP 26 di Galsgow ha adombrato - ma non affrontato come si sarebbe dovuto - il tema delle conseguenze della crisi climatica sulla salute pubblica, e del ruolo cruciale dei co-benefici (riduzione dell'inquinamento, cambiamenti nella dieta, mobilità attiva etc.) nella lotta ai cambiamenti climatici. Ne abbiamo parlato con Marina Romanello, direttrice scientifica dell'iniziativa "Lancet Countdown" dell'University College di Londra (UCL). Oltre al Rapporto 2021 Lancet Countdown dedicato a clima e salute, Romanello è fra i co-autori del rapporto dell'Istituto superiore di sanità "Mitigazione del cambiamento climatico e prevenzione della salute in Italia: la politica dei co-benefici".

Intervista di Luca Carra.

 


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Regime shift: quando i sistemi naturali perdono equilibrio

elaborazione grafica della rappresentazione di AMOC

L’immissione di grandi quantità di acqua dolce negli oceani può spingere l’AMOC verso un potenziale regime shift, alterando uno dei principali motori climatici del pianeta. Un nuovo studio mostra perché questa circolazione è vulnerabile e quali segnali indicano un possibile punto di non ritorno: ne parliamo con Riccardo Farneti, ricercatore all’ICTP di Trieste.

Immagine di copertina: elaborazione grafica della mappa topografica dei mari del Nord e dei bacini subpolari con le correnti di superficie e di profondità. Crediti: R. Curry, Woods Hole Oceanographic Institution/Science/USGCRP, licenza: CC BY 3.0

Un recente studio pubblicato su Earth System Dynamics da Marcel Boot e Henk Dijkstra mostra come l’immissione di acqua dolce negli oceani Indiano e Atlantico possa alterare la Atlantic Meridional Overturning Circulation (AMOC). È una dinamica che rappresenta un potenziale regime shift: un rapido passaggio da uno stato climatico stabile a uno nuovo, più povero e incerto. Ne parliamo Riccardo Farneti, ricercatore all’ICTP di Trieste ed esperto di modellistica oceanica.