fbpx La felicità è una questione di energia | Scienza in rete

L'energia rende felici, ma quando è troppa rende schiavi

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Tempo di lettura: 1 min

Felicità, benessere, sviluppo umano. Lo si chiami come si vuole, ciò che importa è che l'evoluzione di Homo va di pari passo con il consumo di energia. Con il grande salto della rivoluzione industriale, però, l'uomo diventa bulimico, l'energia non è mai sufficiente. Oltre un certo limite, il consumo di energia genera dipendenza e crisi di astinenza. E, come una droga, produce infelicità anziché benessere. Claudio Tuniz, del Centro internazionale di fisica teorica "Abdus Salam" di Trieste, ha esposto queste tesi al festival Next di Trieste. Ecco il suo racconto ai microfoni di "Le voci della scienza".

Musica: 
Jacopo Mengarelli

Fonti:
Life’s Energy and Information: Contrasting Evolution of Volume- versus Surface-Specific Rates of Energy Consumption, Anastassia M. Makarieva, Entropy 2020, 22, 1025
Energy Flows in Low-Entropy Complex Systems,  Eric J. Chaisson, Entropy 2015, 17, 8007–8018

 


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Perché la de-estinzione è più una trovata di marketing che scienza

acquarello che raffigura un lupo bianco

Rimbalza sui media la notizia della de-estinzione dei metalupi. Ma i cuccioli nati con le tecnologie di editing genetico basate su CRISPR/Cas9 replicano solo alcune caratteristiche della specie estinta, ponendosi più che altro come una trovata di marketing. Intanto, però, i progetti dedicati ai tentativi di de-estinzione sollevano dubbi tanto scientifici quanto etici. Per esempio, ha senso rincorrere fantasmi del passato quando non riusciamo a proteggere il nostro presente?

Di recente, quotidiani e i telegiornali si sono riempiti di titoli roboanti riguardo alla “de-estinzione” di una specie di canide scomparsa circa 10.000 anni fa: il “metalupo”, o dire wolf in inglese. Questo ha riacceso il dibattito sia sui reali riscontri scientifici nel tentativo di riportare in vita specie estinte - un tema molto caro alla fantascienza - sia sull’etica di alcune ricerche nell’ambito dell’ingegneria genetica, generando, come spesso accade in questi casi, anche molta confusione.

Ma cosa c’è di vero in questa storia? Facciamo un passo indietro.