Per capire la portata dei negoziati della COP26 di Glasgow, che entrano ora nella seconda settimana, è necessario riflettere quanto superare la soglie di 1,5°C o di 2°C possa generare punti di non ritorno o meno nel nostro sistema climatico, ma anche quanto i modelli climatici possano aiutare per pianificare azioni di mitigazione e adattamento e, infine, che ruolo hanno le nuove tecnologie in tutto questo. Ne abbiamo parlato con Claudia Tebaldi, statistica al Joint Global Change Research Institute (PNNL), collaboratrice di Climate Central, e autrice principale del primo volume del sesto rapporto IPCC uscito in estate.
Ascolta i podcast sulla piattaforma che preferisci |
||||
Spotify |
Apple |
|
Spreaker |
Le voci della scienza - Podcast
Impatti, modelli e tecnologia per capire la COP26 di Glasgow
Primary tabs
Fonti
prossimo articolo
Quando il genere cambia la ricerca
Il premio ATENƏ del CNR valorizza la gendered innovation, premiando i tre migliori prodotti scientifici che abbiano inglobato nel proprio disegno la prospettiva di genere. I lavori premiati appartengono ai tre diversi settori ERC, cioè Scienze fisiche e ingegneria, Scienze della vita e Scienze umane e sociali, e sono esempi di come l’integrazione della prospettiva di genere fornisca risultati che rispondono maggiormente ai bisogni della società e del mondo produttivo.
I manichini utilizzati più comunemente per i crash test riproducono l’anatomia del corpo medio maschile. Per rappresentare i corpi femminili, si utilizza una versione in scala ridotta di questi stessi manichini. Quando si testa la sicurezza delle automobili, quindi, non ci sono manichini che modellino le forme femminili né la loro tolleranza alle lesioni, la biomeccanica, l'allineamento della colonna vertebrale e così via. La conseguenza è che le donne riportano lesioni più gravi degli uomini in incidenti analoghi.