fbpx I ghiaccioli tossici di Taiwan | Scienza in rete

I ghiaccioli tossici di Taiwan

Primary tabs

Tempo di lettura: 2 mins

Focalizzare l’attenzione sul contenuto più che sul sapore, sensibilizzare l’opinione pubblica, e soprattutto i più giovani, sulle problematiche legate all’inquinamento delle acque di Taiwan: è questo lo scopo dei ghiaccioli tossici.

Il progetto Polluted Water Popsicles nasce dall’idea di tre studenti della National Taiwan University of the Arts, che hanno voluto richiamare l'attenzione del pubblico sull'inquinamento delle acque con un gesto artistico. L’esposizione consiste in una serie di 100 ghiaccioli, conservati grazie a una resina poliestere, rappresentativi del tasso di inquinamento delle acque della Stato insulare asiatico. La materia prima utilizzata per i cibi da esposizione, infatti, è l’acqua raccolta da laghi, fiumi, spiagge e porti di 100 località di Taiwan che vede nell’acqua una delle sue principali fonti di ricchezza.

I gusti più accattivanti: arsenico, piombo, mercurio e altri materiali nocivi. Inoltre, guardando il ghiaccio con attenzione, è possibile identificare i rifiuti contenuti all'interno di ciascun pezzo esposto: particolato sospeso, tappi di bottiglia, latta, schegge di vetro e involucri plastici si riconoscono nelle congelate acque torbide.

I ghiaccioli dal colore sgargiante (verdi, viola, azzurri, gialli...) sono serviti su uno stecco che garantisce l’autentica tossicità del prodotto e sono accompagnati dalle relative confezioni. Anche il packaging infatti fa parte della provocazione: ogni invitante involucro è numerato e riporta il luogo in cui sono stati prelevati gli “ingredienti”.

L’idea è risultata vincente: le opere congelate sono state esposte al Taipei World Trade Center e il progetto, un mix di arte, design e attivismo, è stato nominato nella categoria Visual Communication Design per il Young Pin Design Award 2017, il premio che celebra prodotti e progetti innovativi creati per il mercato cinese.

Una scultura di Washed Ashore Project: come trasformare in arte la plastica che inquina oceani e vie fluviali.

Attraversando l’Oceano Pacifico, in Oregon meridionale, si trova una differente forma artistica che ha però analoghe intenzioni: con Washed Ashore Project, Angela Haseltine Pozzi promuove il rispetto del mare realizzando statue di animali marini con le materie plastiche recuperate dagli oceani.

Alimentazione. Ambiente. Arte. A volte, il cibo mostra il suo lato nascosto: non solo nutrimento, coltura, tradizione, ma la rivisitazione artistica di ciò che mangiamo può essere un valido alleato per promuovere e sensibilizzare la popolazione ad aver cura dell’ambiente.

 

 

 


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Le auto elettriche sono inevitabili, per fortuna

posteggio auto elettrica

La modifica del divieto europeo di vendita dal 2035 di auto termiche ci dà l'opportunità di guardare ai dati degli ultimi anni e capire che la transizione verso l'auto elettrica è ormai ineluttabile. Costa sempre meno, aumentano i punti di ricarica e se ne producono sempre di più. Ora le case automobilistiche europee dovranno ridurre le emissioni allo scarico del 90% e non più del 100%: ma, anche se un quota potrà essere coperta da e-fuel, biocarburanti e acciaio a più basse emissioni, il grosso dovrà necessariamente provenire dall'elettrico.

Immagine: Pixabay

L’obbligo europeo di non vendere più auto a combustione interna dal 2035 in poi è stato modificato. Sia chiaro, secondo la vecchia indicazione, dal 2035 in poi si sarebbe comunque potuto circolare ancora con auto a benzina: lo stop era previsto solo per la vendita. Proprio per rendere graduale il passaggio. Ora non più.