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Confermato eccesso di mortalità molto superiore ai casi di Covid

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Mortalità media giornaliera per settimana per la classe di età 75-84 anni nelle città del nord Italia (Aosta, Bolzano, Trieste, Torino, Milano, Brescia, Verona, Venezia, Bologna, Genova). Rapporto del Sisgm, periodo 25 settembre 2019 – 17 marzo 2020.

La violenza con cui il ciclone Covid si è abbattuto sulla nostra penisola ha proiettato l’Italia sulle prime pagine dei giornali in tutto il mondo. Bergamo è diventata la città martire al pari della cinese Wuhan, con Brescia che segue a poca distanza. Letalità apparente molto alta (7,2% verso 2,3% in Cina). Terapie intensive intasate. Mascherine e ventilatori esauriti.

I morti giornalieri da Covid che ogni giorno vengono dati dalla protezione civile sono subito apparsi la punta di un iceberg di mortalità generale comunque riconducibile anche in via indiretta all’epidemia. Tanto da spingere sindaci e volontari a compilare artigianalmente statistiche di mortalità con i dati dell’anagrafe, come riferito in un nostro articolo.

Ed ecco che arriva oggi, dopo un mese  e dieci giorni dall’inizio dell’epidemia, la conferma di un considerevole e forse solo iniziale eccesso di mortalità rispetto agli anni passati dal Sistema di sorveglianza rapida della mortalità giornaliera - SISMG [1].

Il sistema ha rilasciato i dati che misurano l’eccesso di morti per tutte le cause dal primo febbraio (il 21 febbraio è stato registrato il primo caso autoctono di Covid ricoverato al Sacco di Milano) al 20 marzo rispetto alla media dei 5 anni precedenti in 19 città: Aosta, Bolzano, Trento, Trieste, Torino, Milano, Brescia, Verona, Venezia, Bologna, Genova, Perugia, Civitavecchia, Roma, Frosinone, Bari, Potenza, Messina, Palermo.

Il rapporto ufficiale compilato per il Ministero dagli statistici del Dipartimento di epidemiologia e prevenzione della Regione Lazio e da Asl Roma 1 rivela un eccesso di mortalità al Nord che varia dal 16% di Torino all’88% di Brescia, e che coinvolge anche Bolzano (34%) Milano (36%), Genova (38%). Mentre tra le città del centro-sud, dove Covid è arrivato dopo, si osserva un incremento più modesto della mortalità giornaliera a Perugia, Civitavecchia, Roma e a Potenza tra il 16 e il 18 marzo.

Il Sisiema di sorveglianza, non essendo nato specificamente per Covid, non riporta l’eccesso di mortalità nella città di Bergamo e di altre località, dove in base alle analisi locali emerge un quadro di mortalità ancora più preoccupante. 

Andamento giornaliero del numero di decessi osservati e attesi totali. I decessi attesi sono calcolati come media per giorno della settimana e numero della settimana dell’anno pesato per la popolazione nel periodo (2014-2018).

Il fenomeno, nota il rapporto depositato oggi al Ministero, riguarda in grande maggioranza le classi di età più anziane, con l’eccesso massimo oltre i 75 anni. 

Città del nord Italia (Aosta, Bolzano, Trieste, Torino, Milano, Brescia, Verona, Venezia, Bologna, Genova). Mortalità media giornaliera per settimana e classe di età (65-74, 75-84, 85+). Periodo 25 settembre 2019 – 17 marzo 2020.

La mortalità generale, che sta interessando soprattutto il Nord del paese, è stata inferiore rispetto agli anni passati in dicembre e gennaio (periodo influenzale: -3% al Centro-sud e -6% al Nord), ma da febbraio schizza ben oltre la linea delle morti attese per tutte le cause, molte delle quali vanno attribuite a Covid anche senza il riscontro dell’ormai famoso tampone. E’ probabile infatti che anche altre malattie siano esitate in morte prima del tempo probabilmente anche a causa dell’intasamento dei pronto soccorso per casi di febbre alta e polmoniti (con aumenti dall’11 al 18%) registrato in tutte le 19 città.

Verona. Dati di Pronto soccorso relativi a Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata.

In un’altra figura del rapporto ministeriale (“Andamento stagionale della mortalità per settimana nelle città italiane*. Periodo gennaio 2016 – 17 marzo 2020”, vedi sotto) è ben visibile la presenza di un fenomeno di notevole eccesso di mortalità rispetto all’atteso, anche più intenso di quello in corso, in corrispondenza del periodo “influenzale” del gennaio-febbraio 2017.

Andamento stagionale della mortalità giornaliera negli ultimi 5 anni (sulle ordinate il numero della settimana) nelle città italiane (Aosta, Bolzano, Trieste, Torino, Milano, Brescia, Verona, Venezia, Bologna, Genova, Perugia, Civitavecchia, Roma, Frosinone, Bari, Potenza, Messina, Palermo). Periodo gennaio 2016 – 17 marzo 2020. Si registrano i valori massimi nel periodo invernale (dicembre-febbraio) e valori minimi nel periodo estivo (giugno-agosto), mesi durante i quali si osservano i picchi di mortalità associati alle ondate di calore. La stagionalità della mortalità è un fenomeno che si accentua con l’età. L’incremento della mortalità invernale è attribuibile alle basse temperature e alle epidemie influenzali che indipendentemente e con effetto sinergico, possono determinare un incremento della mortalità soprattutto nelle fasce di popolazione più anziane e nei pazienti con patologie croniche cardiovascolari e respiratorie. Nel grafico le bande colorate indicano l’epidemia influenzale dati flunews dell’ISS. L’ISS stima in Italia circa 8.000 decessi l’anno attribuibili all’epidemia influenzale, anche se il numero di morti attribuibili è molto variabile, fino ad 20,000 decessi stimati nell’inverno 2016/17. Da rilevare che nell’inverno 2019-2020 la mortalità osservata (linea nera) nei mesi precedenti all’epidemia Covid-19 è stata inferiore al valore atteso (linea rossa), con una riduzione rispetto all’atteso rispettivamente di -6% nelle città del nord e -3% nelle città del centro-sud, attribuibile al minore impatto dell’influenza stagionale e alle temperature particolarmente miti e al di sopra delle medie climatiche [Andamento della Mortalità Giornaliera (SiSMG) nelle città italiane in relazione all’epidemia di Covid-19].

Il rapporto del Sisgm  si conclude con la raccomandazione di seguire fragili e anziani, che costituiscono più dell’80% delle vittime dell’epidemia. E di rafforzare ulteriormente il Sistema di sorveglianza rapida di mortalità che pochi altri Paesi al mondo posseggono.

 

Note
1. Il Sisgm, messa a punto dall’ondata di calore del 2003, è in grado di raccogliere ed elaborare  dati di mortalità e di accesso al pronto soccorso in tempo reale. Operativo in 33 città (capoluoghi di regione o città con più di 250,000 abitanti), il Sismg fa parte della sorveglianza della mortalità europeo dell’ECDC Euromomo.

 


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