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Spostiamo le risorse sulla società della conoscenza

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Sul Corriere della Sera Di Vico e Ferrera fanno alcune riflessioni a margine dell'incontro del capo dello Stato con la rappresentanza degli studenti. L'Italia non può più accontentarsi di destinare il 4,5% del PIL in istrurzione e ricerca. Serve un nuovo patto sociale che dia il via finalmente alla società (e all'economia) della conoscenza. Non solo per dare prospettive ai giovani ma anche per poter sostenere la fortissima competizione internazionale che vede l'affermarsi delle potenze asiatiche nel campo della fornitura di beni e servizi e della Ricerca e Innovazione. Un nuovo "risorgimento" dovrà vestire i colori della ricerca. Le risorse ci sono, investiamole in questo settore.

Sul tema delle risorse tornano con una lettera sul Corriere i tre professori universitari che militano nelle file del PD, Tiziano Treu, Massimo Livi Bacci e Mauro Ceruti, secondo i quali la riforma della Università appena approvata è una grida inutile senza fondi. Anzi, la riforma si qualifica proprio per tagliare i fondi e strangolare le università. Sia l'auonomia, sia la ricerca, sia la valutazione: il neocostituito ANVUR, strategico per valorizzare il merito, non ha ancora né organi direttivi né finanziamenti.

Leggi l'articolo "Le risorse che ci sono" di Dario Di Vico e Maurizio Ferrera (Corriere della Sera, 23 dicembre 2010)
Leggi la lettera "Gli Atenei sena fondi non saranno autonomi", di Tiziano Treu, Massimo Livi Bacci, Mauro Ceruti (Corriere della Sera, 24 dicembre 2010)

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