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Lavoro sporco

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L’evento, organizzato dal MaCSIS (Master in Comunicazione della Scienza e dell’Innovazione Sostenibile) dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, in collaborazione con Scienzainrete– web journal di comunicazione scientifica del Gruppo 2003 per la ricerca, avrà come protagonisti docenti universitari, ricercatori, giornalisti ed esperti che si confronteranno su un tema cruciale per lo sviluppo italiano dei prossimi anni. Come salvaguardare e modernizzare il comparto industriale, senza penalizzare la salu

te di lavoratori e cittadini e senza provocare danni all’ambiente?

Dal caso ILVA alle vicende legate all'amianto, l'attualità ci suggerisce che il diritto al lavoro spesso confligge con il diritto alla salute. Un rischio elevato, sia per le persone che per l’ambiente circostante.

Parteciperanno alla giornata:

Massimo Preite - professore associato di Urbanistica presso l’Università di Firenze
Fabio Mariottini - responsabile ufficio comunicazione ARPA Umbria
Luca Carra - giornalista scientifico
Giampiero Rossi - autore del libro Amianto, processo alle fabbriche della morte
Liliana Cori - ricercatrice dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR -Sezione di Epidemiologia
Maria Luisa Clementi - direttrice della rivista Epidemiologia&Prevenzione

Il dibattito sarà coordinato da Pietro Greco, giornalista scientifico, e presentato dagli studenti del Master, che hanno realizzato anche un dossier di approfondimento sul tema. Immagine Link Esterno

L’evento è aperto a tutti.

Per informazioni scrivere a segreteria.macsis@unimib.it

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MaCSIS

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Influenza aviaria, le infezioni nei bovini e la risposta sanitaria

Si riaccende l'attenzione sull'influenza aviaria, soprattutto dopo la recente scoperta di un ceppo ad alta patogenicità in bovini da latte negli Stati Uniti. Il salto di specie rimarca la capacità dei virus influenzali di adattarsi e infettare nuovi ospiti, aumentando la necessità di sistemi di sorveglianza e risposta efficaci. Nonostante i rischi, attualmente non ci sono prove di trasmissione diretta tra bovini; le misure di controllo si concentrano sulla prevenzione del contagio e la protezione dei lavoratori esposti.

Ora che la pericolosità delle infezioni da Covid-19 è stata domata, anche se non completamente sconfitta (più di 3.000 nuovi casi notificati negli ultimi 30 giorni e un non trascurabile numero di ricoveri in ospedale), i virus dell’influenza aviaria si riaffacciano all’attenzione di chi studia l’orizzonte di prossime eventuali minacce pandemiche. Soprattutto da quando, il 25 marzo 2024, i funzionari federali del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti hanno annunciato di aver identificato un ceppo di influenza aviaria ad alta patogenicità in alcuni bovini da latte.