fbpx Le proposte di Silvio Garattini | Page 3 | Scienza in rete

Le proposte di Silvio Garattini

Read time: 2 mins

Per la Giornata Mondiale senza tabacco, il direttore dell'Istituto Mario Negri, Silvio Garattini, ha rilanciato l'allarme sull'aumento del consumo di tabacco con un suo intervento pubblicato sull'ultimo numero del settimanale Oggi.

Garattini individua, tra le cause principali, una disparità tra fasce d'età di fumatori e i risultati poco efficaci che hanno avuto le ultime iniziative di legge per combattere il fumo:  “Il consumo di tabacco è in aumento anche perché vi sono poche ex-fumatrici ed è invece in crescita il numero di giovani che fumanoCi si era illusi che la benemerita legge Sirchia, che vietava il fumo in pubblico, avesse grande impatto nel convincere i fumatori a smettere questa “cattiva” abitudine, ma purtroppo l’impatto è stato di breve durata”.

Il direttore ha inoltre indicato delle possibile nuove proposte per arginare e contrastare il fenomeno, che non mancheranno di suscitare polemiche e discussioni.
In primo luogo, Garattini suggerisce di aumentare ulteriormente il prezzo delle sigarette - il metodo più diretto per abbassare i consumi - in modo da aumentare anche le entrate per le casse dello Stato e, indirettamente, diminuire le spese per il Servizio Sanitario Nazionale che avrà, auspicabilmente, meno malattie da curare.
Tra le altre, ha ricordato che è utile mettere a disposizione degli ex fumatori dei preparati di nicotina per attenuare il bisogno di sigaretta. Sebbene questa sia solo uan forma di compensazione, che non risolve il problema della dipendenza, è certamente un modo per ridurre considerevolmente l'intossicazione da sostanze cancerogene ed infiammatorie responsabili di diversi tipi di tumore, infarti cardiaci e malattie respiratorie.

Autori: 
Sezioni: 
Free tag: 
No Tobacco Day

prossimo articolo

La migrazione sanitaria in Italia, spiegata bene

mappa italia con aereo in volo da sud verso nord

Periodicamente la mobilità sanitaria, cioè il trasferimento delle persone dalla propria Regione a un’altra per ricevere le cure di cui hanno bisogno approda sui media con toni apocalittici. Ma di che cosa parliamo? E quali sono gli aspetti davvero problematici capaci di generare costi ingiustificati e diseguaglianze?

Il fenomeno della migrazione sanitaria definisce lo spostamento di cittadini da una Regione all’altra per ricevere assistenza. Il termine tecnico che la definisce è però mobilità sanitaria. Probabilmente il termine migrazione trova largo uso perché giornalisticamente più accattivante e perché caratterizza meglio la componente più significativa dei flussi di mobilità: lo spostamento massiccio di pazienti dal Sud al Nord.