fbpx Una app per conoscere l'Humanitas | Scienza in rete

Una app per conoscere l'Humanitas

Tempo di lettura: 1 min

L'applicazione Humanitas fornisce informazioni generali sull'Istituto Clinico Humanitas di Milano, presenta i servizi offerti dalla struttura, consente di orientarsi al suo interno e offre la possibilità di usufruire di alcuni servizi direttamente dal proprio dispositivo.

La schermata iniziale presenta in modo efficace le principali funzioni dell'applicazione divise in 6 sezioni. Tutte le sezioni presentano generalmente informazioni chiare e tasti facilmente identificabili. Tra le funzioni, peculiare la possibilità di evidenziare farmacie e pronto soccorso vicini all'utente, prenotare visite o esami online e consultare referti. Da migliorare la gestione del promemoria dei medicinali.

Nel complesso l'applicazione è utile e garantisce un discreto grado di usabilità.

Video tutorial e anteprime dell'app:

[video:http://www.youtube.com/watch?v=G4UbL49xteQ]

humanitas 2 humanitas 3


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

La salute di giovani transgender in mani transfobiche?

A metà maggio il ministro della Salute e la ministra della Famiglia, natalità e pari opportunità hanno firmato un decreto che istituisce un tavolo congiunto sulla disforia di genere i cui 29 membri dovranno effettuare «una ricognizione delle modalità di trattamento». Un paio di giorni dopo la ministra ha esplicitato che per lei l’identità sessuale deve rimanere binaria, come vuole la biologia, dimostrando di ignorare quello che la biologia riconosce da tempo: un ampio spettro di identità di genere. Abbastanza per temere che l’approccio di lavoro di questo tavolo possa essere guidato più dall’ideologia che dalla ricerca scientifica.

Crediti: Foto di Katie Rainbow/Unsplash

Suona davvero un po’ beffardo. Solo pochi giorni fa il ministro della Salute Orazio Schillaci e la ministra della Famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella hanno firmato un decreto che istituisce un tavolo tecnico di approfondimento sulla disforia di genere «per una ricognizione delle modalità di trattamento di tale condizione nel territorio nazionale».