fbpx Il "Nobel del Management" a Giovanni Dosi del Gruppo 2003 | Scienza in rete

Il "Nobel del Management" a Giovanni Dosi del Gruppo 2003

Read time: 2 mins

Il “nobel del management” viene conferito per la prima volta a uno studioso europeo e, in particolare, al Direttore dell’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’AnnaGiovanni Dosi, membro del Gruppo 2003, riconosciuto a livello internazionale come uno degli scienziati con maggiore capacità di analisi e di prospettiva per le questioni di carattere macroeconomico. Il “Wiley TIM distinguished scholar award” è stato assegnato a Giovanni Dosi in occasione dell’annual meeting della Academy of Management (AoM), svoltosi in California, ad Anaheim.

Nella motivazione si sottolinea il profondo impatto che il suo lavoro su paradigmi tecnologici, economia evolutiva, strategie e organizzazione d’impresa, ha avuto sui temi di ricerca propri della Technology & Innovation Management (TIM) Divisione della Academy of Management (AoM). Per capire a fondo l’importanza e la rilevanza del premio, basta pensare che l’organizzazione accademica AoM, fondata nel 1936, è considerata tuttora la più grande e la più prestigiosa nel campo del management.

Alla consegna del riconoscimento è seguita una presentazione di Giovanni Dosi intitolata “Institutions are neither Autistic Maximizers nor Flock of Birds: Self-Organization, Power and Learning in Human Organizations”, di cui Giovanni Dosi è autore, scritta con Luigi Marengo (ex Sant’Anna, ora docente alla Luiss) e Alessandro Nuvolari, docente all’Istituto di Economia della Sant’Anna.  L’approccio provocatorio è risultato apprezzato dai soci della AoM.

“Sono molto onorato per aver ricevuto questo premio prestigioso, vorrei dire forse il più prestigioso nell’ambito dell’economia dell’impresa e del management”, commenta Giovanni Dosi al rientro dagli Stati Uniti, che aggiunge: “Sono doppiamente contento perché riconosce una prospettiva di analisi che mette in primo piano la natura e l’evoluzione delle conoscenze e dell’apprendimento delle imprese come determinanti delle loro performance, e, in maniera corrispondente,  ridimensiona l’enfasi eccesiva sul ruolo degli incentivi mutuata da pensiero economico dominante”.

“Voglio dedicare il premio – ha concluso Giovanni Dosi - a tutta la comunità degli economisti e degli analisti delle organizzazioni che lavorano in una prospettiva ’evolutiva’ “.

Autori: 
Sezioni: 

prossimo articolo

La salute di giovani transgender in mani transfobiche?

A metà maggio il ministro della Salute e la ministra della Famiglia, natalità e pari opportunità hanno firmato un decreto che istituisce un tavolo congiunto sulla disforia di genere i cui 29 membri dovranno effettuare «una ricognizione delle modalità di trattamento». Un paio di giorni dopo la ministra ha esplicitato che per lei l’identità sessuale deve rimanere binaria, come vuole la biologia, dimostrando di ignorare quello che la biologia riconosce da tempo: un ampio spettro di identità di genere. Abbastanza per temere che l’approccio di lavoro di questo tavolo possa essere guidato più dall’ideologia che dalla ricerca scientifica.

Crediti: Foto di Katie Rainbow/Unsplash

Suona davvero un po’ beffardo. Solo pochi giorni fa il ministro della Salute Orazio Schillaci e la ministra della Famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella hanno firmato un decreto che istituisce un tavolo tecnico di approfondimento sulla disforia di genere «per una ricognizione delle modalità di trattamento di tale condizione nel territorio nazionale».