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UniBs: È di Ingegneria uno dei migliori progetti di Life+

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OPERA, sviluppato dal Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale, nella rosa dei migliori progetti 2014


L’attività si è chiusa da poco ma il progetto OPERA (www.operatool.eu), cofinanziato dalla Comunità Europea all’interno del programma LIFE+, continua a far parlare di sé: dei 102 progetti europei in tema di ambiente, OPERA è presente tra i migliori 22 progetti conclusi nel 2014, come risulta dalla classifica stilata pochi giorni fa dalla Direzione Ambiente della Commissione Europea e concorrerà alla fase finale per l’individuazione dei 5 Best of the Best projects, che verranno selezionati e annunciati nel corso del prossimo mese di Aprile.

OPERA ha sviluppato uno strumento operativo destinato alle autorità regionali per affrontare in modo sistemico le problematiche dell'inquinamento atmosferico, gestendo le specificità di ciascun territorio. A questo scopo, grazie al progetto è stata formalizzata una metodologia per aiutare le autorità locali nella definizione, attuazione e monitoraggio di piani di qualità dell'aria, volti a ridurre l'esposizione della popolazione e degli ecosistemi a inquinanti atmosferici come il particolato atmosferico (PM10 e PM2.5), ossidi di azoto (NOx), ozono (O3), e degli ecosistemi, a NOx e O3. La metodologia è implementata in uno strumento software (RIAT+) ad uso proprio degli amministratori locali e regionali, per mezzo del quale è possibile identificare l'insieme efficiente di riduzione delle emissioni e di risparmio energetico che devono essere incentivate o introdotte per diminuire le concentrazioni degli inquinanti atmosferici, minimizzando i costi di intervento. RIAT+ è un utile strumento anche per le aziende che vogliano valutare l'impatto sulla qualità dell'aria di tecnologie e prodotti innovativi.

RIAT+ è già stato utilizzato da alcune regioni italiane ed europee nella definizione dei piani di risanamento della qualità dell'aria.

Il team OPERA è costituito dal gruppo di Modellistica Ambientale del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale (DIMI) dell’Università degli Studi di Brescia, che ha svolto il ruolo di coordinatore scientifico, l'Agenzia Ambientale della Regione Emilia-Romagna, coordinatore del progetto, l'Università di Strasburgo, il CNRS francese (Centre National de la Recherche Scientifique), e la società TERRARIA S.r.l., con la collaborazione del Politecnico di Milano.

La prof.ssa Marialuisa Volta, professore associato di Automatica del DIMI e responsabile scientifico del progetto, sottolinea in prima battuta la presenza, tra i 22 progetti selezionali, di una forte componente di progetti provenienti dall’Italia. “Questo è un indicatore importante di quanto la ricerca italiana sia leader nel settore ambientale e il fatto che al nostro Ateneo sia incluso in questo riconoscimento è un chiaro segnale del ruolo di benchmark che le nostre ricerche in campo ambientale rivestono per la Commissione”, conclude la prof.ssa Volta.

Ufficio Stampa Università di Brescia

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