Dati sulle modifiche delle mappe dopo il tifone
GIS, open data, social network nel caso del tifone Haiyan chinvestito le Filippine il 7 novembre 2013. Il riutilizzo e l'incrocio di dataset ha prodotto mappe che permettono di aiutare i soccorittori e insieme raccontare le singole storie delle persone coinvolte e danneggaite dal disastro ambientale. I protagonisti sono
- i sistemi GIS (Geographic information system) progettati per catturare, immagazzinare, manipolare, analizzare e rappresentare dati di tipo geografico
- le API (Application Programming Interface) rese disponibili dai social network. Permettono di chiedere i dati salvati dagli utenti di un social e riutilizzarli secondo criteri imprevisti dall'utente
- la partecipazione delle persone
Durante l'emergenza filippina si sono distinti gli utenti di Openstreetmap, un progetto open source in cui le mappe sono generate e mantenute dalla comunità online. Tutti possono partecipare al progetto per migliorare le mappe, gli aggironamenti e le correzioni sono frequenti e aumentano in caso di bisogno. In seguito a un distastro ambientale due possono essere le necessità dei soccorittori, avere una mappa precisa prima e dopo l'evento. Un esempio di quanto possa essere rapida e precisa la risposta della comunità si era avuta già con il forte terremoto che ha colpito Haiti nel 2010.
Port au Prince prima e dopo
Nel caso dell Filippine la zona di Tacloban, una delle città più colpite, dal 7 novembre 2013 al 18 novembre è stata modificata con oltre 2.000 interventi di miglioramento mentre da gennaio anovembre se ne contavano circa 1.000.
Nella treemap qui sotto si vede la differenza tra gli interventi a novembre (rosso) e gli altri mesi del 2013.
Nel grafico qui sotto si vede invece quanto, sempre a Tacloban, siano stati tempestivi gli interventi, apportati in gran parte già durante le prime ore di emergenza.
La mappa generale delle Filippine (http://resultmaps.neis-one.org/osm-typhoon-haiyan-2013/#8/11.052/123.788) ha subito finora oltre 2 milioni di correzioni da parte di oltre 1.000 utenti. In questo modo il gruppo dei soccorritori ha avuto a disposizione mappe aggiornate in tempo reale utili per muoversi su un territorio per il quale le carte geografiche del giorno prima già erano superate.
Lo Heidelberg University’s GIScience Research Group ha invece sfruttato un'altra possibilità della società dei dati. I ricercatori hanno incrociato i dataset governativi e istituzionali (come il PhilGIS) degli edifici presenti nelle zone colpite con altri vari livelli di informazione alle mappe geografiche: la popolazione, gli edifici danneggiati, le zone sensibili (scuole, ospedali, ecc), il racconto della popolazione tramite l'accesso ai social network, in particolare Instagram, consentito dalle API, le istruzioni che consentono ai programmatori di scaricare e riutilizzare i dati immaganizzinati dalle persone nelle varie piattaforme. Il risultato è una mappa con tante possibili letture che in colpo d'occhio dà conto dei danni e raccoglie singole testimoninze e richeiste di aiuto in presa diretta.
Sempnre su questi dati la Croce rossa america ha potuto creare una dettagliata cartografia dei danni per poter coordinare meglio gli interventi.
(Mappa interattiva)
Informazioni sui progetti descritti
- Typhoon Haiyan. Humanitarian open street map team (vai al sito)
- Population distribution and Elements at Risk layers for Philippines now available. News of Heidelberg University’s GIScience Research Group (vai al sito)
- Aereal Damage Overview in Tacloban. American Red Cross (vai al sito)
- Identifying Elements at Flood Risk with Citizen-Generated Geodata: An Approach based on OpenStreetMaps applied to the Typhoon Haiyan/Yolanda at the Phillipines. AGORA (vai al sito)
- Tacloban su Instagram. Gramfeed (vai al sito)