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Eusebio Oehl

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Eusebio Oehl (Lodi, 1827 – Pavia, 1903) è uno dei maggiori fisiologi italiani del XIX secolo e uno dei maggiori esponenti della scuola di fisiologia e istologia di Pavia. Grande esperto di studi al microscopio. Nato a Lodi il 5 dicembre 1827, compie gli studi medici proprio a Pavia, dove si laurea nel 1850. È allievo di Bartolomeo Panizza.

Dopo la laurea si sposta a Vienna, dove studia con Joseph Hyrtl presso l’Istituto di Anatomia e con Ernst Brücke presso l’Istituto di Fisiologia dell’Università austriaca. In seguito studia anche in Germania, Francia e Gran Bretagna, prima di rientrare a Pavia nel 1858 come libero docente di istologia. L’anno prima aveva pubblicato sugli Annali di Medicina un articolo relativo a un’indagine di anatomia microscopica per lo studio della cute e dell’epidermide palmare della mano.

Nel 1861 fonda l’Istituto di Fisiologia e nel 1864 diventa ordinario di fisiologia. In quello stesso anno pubblica quello che può essere considerato il suo maggior lavoro scientifico, Memoria sulla saliva umana estratta con la siringazione dei condotti salivari, dove descrive sia la procedura per raccogliere in maniera differenziata la saliva dai tre diversi condotti salivari sia la composizione e la formazione della saliva prodotta in svariate circostanze. Ne ricava una legge secondo cui ogni ghiandola salivare compie un lavoro specifico. E ogni stimolo produce una saliva diversa per qualità e quantità.

Gli studi di Oehl sono considerati dei precursori di quelli sul rapporto stimolo/risposta di Ivan Pavlov.

Oehl è autore di innumerevoli altri studi di fisiologia (famosi quelli sul “muscolo di Oehl” sulle fibre muscolari delle chordae tendineae), di struttura della cellula e, anche, di alcune importanti osservazioni sul moto browniano. Ha scritto un Manuale di Fisiologia in 3 volumi pubblicato a Milano, tra il 1868 e il 1876, oltre che un manuale di teoria e pratica della microscopia.

È stato maestro del Collegio Ghislieri. Tra i suoi studenti figurano Camillo Golgi, Camillo Bozzolo, Giulio Bizzozero ed Enrico Sertoli.

Per quanto io abbia finora esaminata la sua versione (del "Manuale di Istologia", ndr), non posso che lodarmi di essa, e credo pure abbia Ella fatto assai bene ad abbreviarla d'alquanto, stanteché allo studente e al medico Italiano non interessano come in Germania le cose microscopiche (Albert von Kölliker)

Tuttavia la situazione era migliore a Pavia, una città che aveva tradizionali legami con i paesi di lingua tedesca, rispetto alla maggior parte degli altri centri scientifici della penisola. Qui, contrariamente a quanto pensava Kölliker, vi erano e stavano arrivando giovani interessati alle "cose microscopiche" (Paolo Mazzarello)