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Appuntamento con i neutrini sotto la montagna più alta d'Europa - Il Laboratorio del Monte Bianco e la supernova del 1987

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Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta e Planetario di Lignan
Saint-Barthélemy Loc. Lignan, 39 - 11020 NUS AO Italy
fax: +39 0165-770051 tel: +39 0165-770050 (lun-ven 9.30/12.30  14.00/16.00)
email: [email protected]
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Quando: 
2012-02-24T20:00:00

La notte del 23 febbraio 1987, alle ore 3.52, le apparecchiature del Liquid Scintillation Detector, un complesso esperimento allestito nel laboratorio sotterraneo del Monte Bianco dell’Istituto di Cosmogeofisica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, registrarono l’arrivo dallo spazio di 5 neutrini in appena 7 secondi. Un evento simile non era mai stato osservato. Gli studiosi ipotizzarono che le particelle provenissero dall’esplosione di una stella nella Grande Nube di Magellano, battezzata Supernova 1987A.  All’epoca l’esperimento del Monte Bianco era l’unico al mondo progettato appositamente per rivelare i neutrini emessi dall’esplosione di una stella nella nostra Galassia o in galassie vicine. 
25 anni dopo, i neutrini continuano a stupire gli scienziati: recenti ricerche suggeriscono che potrebbero viaggiare più veloci della luce. Piero Galeotti, protagonista dell’esperimento del 1987 con tanti fisici e tecnici di Torino e della Valle d’Aosta, spiegherà come si possono studiare le stelle in un laboratorio costruito nelle profondità della montagna più alta d’Europa e perché quell’eccezionale osservazione scientifica di un quarto di secolo fa sia importante, allora come oggi, per capire la struttura dell’universo.
 
Piero Galeotti, nato nel 1942 a Torino, è professore ordinario di Fisica Sperimentale all’Università degli Studi di Torino, dove ha tenuto anche corsi di Fisica, Astrofisica, Probabilità e Statistica. Svolge la sua attività di ricerca scientifica nel campo della fisica astroparticellare, in particolare lo studio della radiazione cosmica (in alta quota montana, sottoterra e dallo spazio) e l’astrofisica neutrinica (prima nel Laboratorio del Monte Bianco e ora in quello del Gran Sasso). È autore di libri specialistici e centinaia pubblicazioni scientifiche, la maggior parte delle quali su riviste e atti di congressi internazionali. È associato a Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Istituto Nazionale di Astrofisica e Centro Europeo per le Ricerche Nucleari (CERN). Inoltre è membro di International Astronomical Union (IAU), Società Astronomica Italiana, Società Italiana di Fisica e del Comitato Scientifico della Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS. Si occupa di divulgazione scientifica e aggiornamento per docenti e studenti. È vice-presidente di Infini.to-Museo astronomico e Planetario di Torino e consulente editoriale del mensile di cultura astronomica Le Stelle. In riconoscimento della sua attività, l’IAU ha attribuito il suo nome all’asteroide JR134 (20451).

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