fbpx La transizione verso l'idrogeno | Page 2 | Scienza in rete

La transizione verso l'idrogeno

Primary tabs

Read time: 2 mins

Qual è la prospettiva di sostenibilità ambientale dell’idrometano e dell’idrogeno? Il futuro dello sviluppo dei sistemi di produzione di energia da queste fonti, della mobilità urbana e le problematiche tecnico-normative associate, verranno discussi lunedì 19 marzo, alle ore 13, presso gli impianti sportivi universitari dell’Università La Sapienzadi Roma, in un incontro dal titolo “Transizione verso l’idrogeno: l’idro-metano per la cogenerazione e l’autotrazione”. L’incontro sarà aperto dai saluti di Gianni Alemanno (Sindaco di Roma), Davide Bordoni (Assessore alle attività produttive), Luigi Frati (Rettore della Sapienza), Carlo Musto D’Amore (Direttore generale della Sapienza) e Livio De Santoli (responsabile per l’energia della Sapienza). 

L’evento fa parte di un programma finanziato dalla Regione Lazio - Joint Lab, de La Sapienza - con il quale è stato realizzato un impianto sperimentale di cogenerazione e di distribuzione di carburante per autoveicoli alimentato con una miscela idrogeno-metano, in cui la frazione di idrogeno è prodotta da fonti rinnovabili. Il programma Joint Lab prevede molteplici attività legate allo studio sperimentale di nuovi apparecchi e impianti a idrogeno in assetto variabile, nonché agli sviluppi "sostenibili" di una gestione distribuita dell'energia. In particolare, sono state formalizzate tre fasi: Cogenerazione a Idrometano - traino del progetto - riguarda lo studio del miglioramento dell'efficienza energetica e della riduzione di emissioni di gas climalteranti, nella produzione combinata di energia elettrica e termica; Mobilità a Idrometano, in collaborazione con il Comune di Roma, è la fase pensata per lo studio della sostenibilità energetico-ambientale e dei benefici in termini di emissioni in ambito cittadino, oltre che dell'uso di una flotta di veicoli alimentati a miscele metano-idrogeno;  Mobilità a Idrogeno, la terza fase del progetto, prevede lo studio di soluzioni "distribuite" per l'uso di veicoli elettrici o ibridi dotati di supporti a Fuel Cell per l'incremento dell'autonomia elettrica. Dalle ore 14.00 di lunedì, è previsto un workshop tecnico aperto ad addetti ai lavori e portatori di interesse a cui parteciperanno, tra gli altri, Gianluigi Lo Basso del Centro di ricerca Citera della Sapienza, Marco Carcassi del Forum italiano dell’idrogeno dell’Università di Pavia e Silvana Di Matteo della Direzione generale ambiente, energia e reti della Regione Lombardia. Nel corso del pomeriggio è inoltre prevista la visita al laboratorio dove è presente un cogeneratore alimentato a idrometano e un distributore domestico di idrometano per autotrazione. L’impianto-laboratorio è inserito nel programma di Energy Management della Sapienza, di cui è responsabile Livio de Santoli e rappresenta il primo esempio attualmente funzionante in Italia del suo genere. 

Autori: 
Sezioni: 
Canali: 
Indice: 
Energia

prossimo articolo

Influenza aviaria, le infezioni nei bovini e la risposta sanitaria

Si riaccende l'attenzione sull'influenza aviaria, soprattutto dopo la recente scoperta di un ceppo ad alta patogenicità in bovini da latte negli Stati Uniti. Il salto di specie rimarca la capacità dei virus influenzali di adattarsi e infettare nuovi ospiti, aumentando la necessità di sistemi di sorveglianza e risposta efficaci. Nonostante i rischi, attualmente non ci sono prove di trasmissione diretta tra bovini; le misure di controllo si concentrano sulla prevenzione del contagio e la protezione dei lavoratori esposti.

Ora che la pericolosità delle infezioni da Covid-19 è stata domata, anche se non completamente sconfitta (più di 3.000 nuovi casi notificati negli ultimi 30 giorni e un non trascurabile numero di ricoveri in ospedale), i virus dell’influenza aviaria si riaffacciano all’attenzione di chi studia l’orizzonte di prossime eventuali minacce pandemiche. Soprattutto da quando, il 25 marzo 2024, i funzionari federali del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti hanno annunciato di aver identificato un ceppo di influenza aviaria ad alta patogenicità in alcuni bovini da latte.