fbpx Parte la Winter School di Pavia | Scienza in rete

Parte la Winter School di Pavia

Primary tabs

Read time: 2 mins

Presso l'Università degli Studi di Pavia inizia oggi, 7 gennaio 2013, Law and Neuroscience Winter School 2013una scuola di neuroscienze e diritto per giovani studenti e ricercatori, approvata e finanziata da Erasmus-Intensive Programmedell’Unione Europea. La Winter School è un'iniziativa - unica in Europa e seconda a livello mondiale - che si rivolge a studenti e dottorandi di giurisprudenza, filosofia e psicologia, con l'obiettivo di fornire loro sia competenze di base in neuroscienze, sia la capacità di analisi e critica sul loro possibile impatto nei sistemi giuridici di civil law common law. E' una consapevolezza sempre più diffusa, infatti, che le neuroscienze e le neurotecniche stanno generando una rivoluzione in merito alla percezione che abbiamo in merito ai nostri e altrui comportamenti, alle condotte devianti e a quella che è la risposta della giustizia penale. Ad organizzare l'evento è il centro di ricerca ECLT (European Center for Law, Science and New Technologies, punto di riferimento nazionale e internazionale nel campo di scienza&diritto) con la collaborazione della European Association for Neuroscience and Law e con la Rheinische Friedrich-Wilhelms- Universität di Bonn, la University of the West of England, di Bristol, la Université de Liège, la Universidad Complutense de Madrid e la Radboud Universiteit Nijmegen.

Ad aprire la scuola, presso l'Aula Volta della Facoltà di Giurisprudenza, sarà la lezione magistrale tenuta da Dennis Patterson, professore presso la Rutgers University (USA) e lo European University Institute di Firenze, e autore del volume Law and Neuroscience - in pubblicazione con Oxford University Press - oltre che di Diritto e Verità, Milano (2010). 
Le lezioni saranno tenute da docenti italiani e stranieri, in lingua inglese, dal 7 al 18 gennaio 2013.

Autori: 
Sezioni: 
Neuroscienze

prossimo articolo

La Valle dei dinosauri ritrovata nel Parco dello Stelvio

parete di roccia

Nel cuore delle Alpi, a 2500 metri di quota, si conserva la memoria di un mondo perduto. Pareti quasi verticali di Dolomia Principale, un tipo di roccia sedimentaria, custodiscono migliaia di impronte lasciate 210 milioni di anni fa da dinosauri erbivori che camminavano lungo le rive di un mare tropicale ormai scomparso. Una scoperta eccezionale, avvenuta nel Parco Nazionale dello Stelvio, che apre una finestra senza precedenti sul Triassico europeo e sulla vita sociale dei primi grandi dinosauri.

Prima della formazione delle Alpi, qui esisteva un paesaggio incredibilmente differente. Immaginate una distesa tropicale pianeggiante, lambita dalle acque di un oceano poco profondo e ormai scomparso che oggi chiamiamo Tetide, con un clima che non aveva nulla a che vedere con le vette gelide di oggi. Proprio in questo luogo tanto diverso dall’attualità, 210 milioni di anni fa, il fango soffice ha registrato il passaggio di svariati giganti: si trattava di prosauropodi, dinosauri erbivori dal collo lungo, che si muovevano in branchi lungo le rive di un'antica piattaforma carbonatica.