fbpx INAF e altri salvati dalla scure | Scienza in rete

INAF e altri salvati dalla scure

Primary tabs

Read time: 1 min

Dopo il vaglio del Presidente della Repubblica, la manovra anticrisi ideata da Tremonti risparmia una serie di prestigiosi enti di ricerca, ai vertici della produttività scientifica nazionale, fra cui l'Istituto nazionale di astrofisica (INAF), l'Istituto  nazionale di alta matematica (INDAM), l'Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale (OGS) e la Stazione zoologica A. Dohrn di Napoli. Nella prima stesura del decreto era previsto che questi enti fossero soppressi e il personale a tempo indeterminato trasferito al CNR o ad altri enti e ministeri: destino che continuerà a valere soprattutto per le stazioni sperimentali (vedi elenco in calce).

Per quanto riguarda invece il finanziamento dello Stato a enti, istituti e fondazioni, la nuova formulazione prevede il dimezzamento secco degli stanziamenti (articolo 7 comma 24). Saranno poi i ministri competenti (Bondi e Gelmini) a decidere entro 60 giorni come utilizzare le risorse rimaste disponibili. Nella prima stesura c'era invece un elenco di 232 enti culturali o scientifici a cui i finanziamenti venivano d'un tratto annullati: tra questi l'Istituto di studi filosofici di Napoli, l'Arena di Verona, il Poldi Pezzoli di Milano, il Centro sperimentale di cinematografia, il Festival di Spoleto, la Fondazione Feltrinelli, la Triennale di Milano, la Fondazione Basso, la Querini Stampalia di Venezia eccetera. Sarà compito degli intellettuali e degli scienziati italiani vigilare perché nell'operazione non vadano persi pezzi importanti della cultura del paese.

Governo italiano

Autori: 
Sezioni: 
Manovra

prossimo articolo

Carne coltivata, un libro sulla rivoluzione tra etica e sostenibilità

Edito da Fandango Libri, Carne coltivata. La rivoluzione a tavola è una stimolante lettura che offre una buona panoramica delle diverse visioni su questo cibo del futuro, stimolando in maniera critica e ben documentata il lettore a porsi domande non solo scientifiche, ma anche etiche, morali e politiche.

Uscito quest’anno nella collana Icaro di Fandango, che si prefigge l’obiettivo di “confrontarsi con le promesse e con le problematiche delle nuove tecnologie”, Carne coltivata. La rivoluzione a tavola di Arianna Ferrari (168 pp, 12 euro) risponde pienamente a questa impostazione, offrendo una discussione ben più allargata rispetto al dibattito sulla carne coltivata cui siamo ormai abituati, con posizioni fortemente polarizzate e in linea di massima limitate ad un confronto di questo cibo del futuro con il cibo tradizionale.