Dalla Spagna arriva la conferma: la stimolazione
intracranica funziona e non è invasiva.
Nei ratti la stimolazione elettrica dell’ipotalamo porta a completo ripristino
di funzionalità compromesse in seguito a lesioni cerebrali.
A dirlo è una ricerca
apparsa sulle pagine della rivista Behavioural Brain Research
frutto del lavoro sinergico dei ricercatori dell’università Autonoma di
Barcellona in collaborazione con i colleghi dell’università di Girona.
In particolare, l’attenzione dei ricercatori si è concentrata sulle
potenzialità della stimolazione intracranica profonda nel ripristinare le
funzionalità cognitive legate al ricordo e all’apprendimento pesantemente
compromesse in seguito a lesioni dell’amigdala.
L’amigdala rappresenta un’area cerebrale di importanza
cruciale per i processi emotivi grazie ai quali possiamo avvertire la presenza
di un pericolo o apprendere nuove informazioni.
Lesioni dell’amigdala portano, ad esempio, un soggetto all’incapacità di
associare un determinato stimolo a una situazione a esso correlato. Come vedere
il fuoco e non associarlo alla possibilità di bruciarsi.
In questo studio più del 70% degli animali che presentavano danni a livello di
amigdala ha recuperato la funzionalità in seguito a numerose sessioni di
stimolazione elettrica dell’ipotalamo.
Gli effetti di 10 sessioni di trattamento della durata di 60 minuti erano
visibili nei tre mesi successivi alla seduta. Le capacità di apprendimento e di
memorizzazione risultavano addirittura migliori rispetto a quelle di animali
sani. Ma cosa dice di nuovo questa ricerca?
Studi precedenti avevano dimostrato che la stimolazione elettrica provoca
cambiamenti strutturali a livello cerebrale: aumenta le connessioni neuronali e
l’espressione di geni che regolano processi legati alla plasticità neuronale e
alla neuroprotezione. Tutti fenomeni che potrebbero spiegare il miglioramento
delle performance cognitive.
Gli studiosi hanno però scoperto qualcosa in più: la stimolazione intracranica riduce l’attività di un enzima. Si tratta dell’acetilcolinesterasi, enzima chiave nel metabolismo dell’acetilcolina, neurotrasmettitore la cui attività è essenziale nei processi di apprendimento e di memorizzazione.