fbpx Contro E.coli ci vuole anche CD14 | Scienza in rete

Contro E.coli ci vuole anche CD14

Read time: 1 min

Contro le infezioni batteriche, e in particolare quella da Escherichia coli che tanto ha fatto parlare di sé la scorsa estate, il sistema immunitario sembra non poter fare a meno di una molecola presente sulle cellule responsabili dell’immunità innata : la proteina CD14. Secondo uno studio apparso sulla rivista Cell e frutto della collaborazione tra l’Università di Milano-Bicocca e la Harvard Medical School di Boston, questa molecola sarebbe fondamentale per innescare i meccanismi che portano alla produzione di interferoni di tipo I, sostanze in grado di ostacolare le infezioni batteriche. Alla base c’è il legame tra una molecola del batterio, il lipopolisaccaride (LPS) e un recettore presente sulle cellule del sistema immunitario (TLR4). CD14 non solo favorirebbe questo legame, ma sarebbe anche necessaria per il trasporto del complesso LPS-TLR4 all’interno della cellula in modo da dare inizio alla cascata di segnali che culminano con la produzione di interferoni. Dato il suo ruolo, secondo i ricercatori, CD14 potrebbe diventare il bersaglio di terapie contro le risposte immunitarie incontrollate, dovute alla presenza di alte dosi di LPS nel sangue, come accade per alcune forme di sepsi. In questi casi è proprio l’alta dose di LPS a causare una produzione eccessiva di interferoni, deleteri per l’organismo.

 

Cell, pubblicato il 14 novembre 2011

Autori: 
Sezioni: 
Immunologia

prossimo articolo

L’Europa è impreparata per affrontare i rischi climatici

Alluvione

Sebbene l’Europa sia il continente che sta registrando i più rapidi aumenti delle temperature a livello globale, al momento è impreparata ad affrontarne le conseguenze. I rischi climatici minacciano molteplici ambiti: sicurezza energetica e alimentare, gli ecosistemi, le infrastrutture, le risorse idriche, la salute dei cittadini. Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), molti di questi rischi hanno già raggiunto livelli critici, che potrebbero diventare catastrofici in assenza di interventi rapidi. Il report European Climate Risk Assessment (EUCRA) evidenzia come la combinazione tra i pericoli climatici e i pericoli non climatici accresca complessivamente i rischi economici, sociali e ambientali a cui la collettività è esposta. Inoltre, il report mette in luce i collegamenti tra diversi rischi e la loro capacità di diffondersi sia da un settore a un altro sia da una regione all’altra.

Photo by Kelly Sikkema on Unsplash

Il primo marzo scorso l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) ha pubblicato i risultati della prima valutazione europea dei rischi climatici, European Climate Risk Assessment (EUCRA). Il report evidenzia che le politiche e gli interventi di adattamento adottate in Europa non procedono con la stessa rapidità con cui stanno evolvendo i rischi climatici.