fbpx ONG | Scienza in rete

ONG

Primary tabs

Read time: 2 mins

Alcune Organizzazioni Non Governative (ONG) hanno raccolto le loro riflessioni sulla bozza zero del documento per Rio+20.

Tra le organizzazioni coinvolte vanno ricordate Pew Environment Group, Greenpeace International, Third World Network (TWN), Green Economy Coalition (GEC) e Stakeholder Forum.

Diversi i punti chiave evidenziati dalle ONG, che si sono concentrate su diversi aspetti della bozza che ritengono carenti o positivi. Particolare apprezzamento è stato espresso per l'inserimento del tema del futuro degli oceani tra gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, in particolare da Pew che ritiene questa scelta essenziale per la difesa della biodiversità marina. Della stessa opinione Greenpeace. Quest'ultima ha espresso un parere positivo sulla richiesta di sviluppo di una misura del benessere diversa dal Prodotto Interno Lordo (PIL), criticando però il tono dimesso del documento e la "mancanza di urgenza". 

Critiche sono giunte dal Third World Network (TWN) per quanto riguarda la parte attuativa contenuta nella bozza ritenuta debole. L'aspetto della green economy, secondo TWN, favorisce la visione contenuta nella Green Economy Roadmap dell'Unione Europea. Nonostante queste perplessità la TWN è convinta la bozza raccolga gli elementi emersi durante il processo preparatorio.

La Green Economy Coalition (GEC) ha ribadito il concetto espresso da Greenpeace: "la bozza è carente in urgenza, è carente in coraggio, è carente in convinzione." In particolare la GEC critica la parte relative alle innovazioni finanziarie al cui riguardo, sempre secondo la GEC, la bozza non prende un'effettiva posizione su quale sarà la provenienza dei fondi che dovrebbero permettere la transizione a una reale green economy.

Infine, lo Stakeholder Forum ha compiuto un'analisi dettagliata al fine di informare tutti gli stakeholder in modo tale che le varie organizzazioni possano concentrarsi su interessi condivisi.


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Finalmente in campo le prime piantine di riso TEA di Brambilla e Fornara

Giornata storica il 13 maggio: Vittoria Brambilla e Fabio Fornara di Unimi hanno messo a dimora le prime piantine di riso geneticamente editate TEA (tecniche CRISPR di evoluzione assistita) per resistere a parassiti come il brusone senza usare fitofarmaci, nella campagna pavese di Mezzana Bigli. Si tratta di una sperimentazione, ma in campo aperto, il primo consentito in Italia. Il permesso è fino a fine anno, ma prorogabile in attesa delle nuove regole europee. All'evento erano presenti una piccola folla di amici delle biotecnologie, tra cui spiccano la senatrice a vita Elena Cattaneo e Marco Cappato dell’associazione Luca Coscioni. Era presente anche la giornalista Anna Meldolesi, che firma l'articolo, e il ricercatore CNR Roberto Defez, nella foto insieme a Vittoria Brambilla. Credito foto: Associazione Luca Coscioni.

La rete delimita ventotto metri quadrati di nudo terreno, in mezzo alla campagna pavese. Al suo interno si muove una decina di ricercatrici e ricercatori dell’Università di Milano. Il computer portatile appoggiato a terra mostra lo schema delle parcelle. Un metro viene srotolato per segnare le coordinate sulle zolle.