fbpx Il paradosso dei vaccini cubani | Scienza in rete

Il paradosso dei vaccini cubani

Primary tabs

Tempo di lettura: 1 min
--

Il 93% della popolazione cubana è coperta da una dose, l’87% ha completato la doppia somministrazione e ben il 97% della popolazione pediatrica dai due anni in su è vaccinata. Tutti con i vaccini sviluppati e prodotti a L’Avana. Tra quelli approvati e quelli in studio, i vaccini sotto indagine sono addirittura cinque. Che cosa ha reso possibile a un’isola caraibica con 11 milioni di abitanti e sottoposta all’embargo più lungo e feroce dell’era contemporanea di condursi come una piccola potenza biotecnologica? E soprattutto, questo percorso può essere un modello replicabile per altri paesi?

Ne hanno discusso insieme a Fabrizio Chiodo, Guido Forni, Nicoletta Dentico, Rodolfo Saracci e Maurizio Bonati.

L’arma della solidarietà - Rodolfo Saracci, Former President International Epidemiological Association            
Que linda es Cuba - Fabrizio Chiodo, Ricercatore CNR, Istituto vaccini Finlay Cuba
Il loro posto nel mondo (della ricerca vaccinale) - Guido Forni, immunologo, Accademia dei lincei
Cuba come modello per la ricerca povera? - Nicoletta Dentico, giornalista, esperta di salute globale        
Quel che (ci) rimane - Maurizio Bonati, Responsabile del Dipartimento di Salute Pubblica, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri
Modera Eva Benelli, Zadig

 


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Commenti al PNACC: un’iniziativa congiunta di Rgaonine e Scienza in rete

Il 20 febbraio scorso è stato pubblicato il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (PNACC). In considerazione dell’importanza del documento e della rilevanza degli aspetti giuridici e scientifici coinvolti, la direzione della Rgaonline e la redazione di Scienzainrete, due riviste che, nei diversi settori del diritto e dell’informazione scientifica, da tempo collaborano condividendo articoli, contributi e riflessioni in materia di ambiente, hanno deciso di organizzare un esame congiunto del Piano.