fbpx Marani: l’alluvione di due anni fa in Emilia Romagna ora ci impone "l'invarianza climatica"

Marani: l’alluvione di due anni fa in Emilia-Romagna ora ci impone "l'invarianza climatica"

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Doppiato il secondo anno nella distrazione generale, l’alluvione di maggio 2023 in Emilia-Romagna è stata seconda solo a quella del Polesine del 1951. Nella ricostruzione e nelle opere di adattamento bisogna farsi guidare dalla bussola della “invarianza climatica”, un nuovo concetto proposto da Marco Marani, docente di idrologia all'Università di Padova e direttore del Centro Critical di Rovigo, in collaborazione con la Fondazione RETURN. «Bisogna che i nostri interventi garantiscano alla popolazione che da qui a fine secolo non aumenti il rischio a cui saranno esposte. E questo nonostante il fatto che il riscaldamento globale sia destinato ad aumentare l’intensità delle precipitazioni in quell’area particolarmente vulnerabile del 30-50%». Questo l’impegno del ricercatore, intervistato da Luca Carra.

 

Audio
Alluvione Emilia Romagna: "Della mia casa a Traversara mi resta un album di foto pieno di fango", Fanpage.it
Voce e intervista: Luca Carra. Musica e montaggio: Jacopo Mengarelli
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Centrali geotermiche e terremoti indotti: facciamo chiarezza

centrale geotermica di Nesjavellir in Islanda

L'estrazione geotermica dal sottosuolo richiede—a volte—una stimolazione, che consiste nell'iniettare dei fluidi nella crosta terrestre per renderla più permeabile. Questa procedura può causare terremoti a volte rilevanti. Un gruppo di ricercatori ha messo a punto un algoritmo di machine learning che prevede l'aumento di permeabilità ottenuto a partire dalla magnitudo dei terremoti indotti. Lo ha fatto sfruttando i dati raccolti da due esperimenti negli Stati Uniti e ne sta testando la validità anche in altri siti. L'algoritmo potrebbe diventare uno strumento per la selezione dei siti più adatti per sistemi geotermali migliorati e per la loro ottimizzazione. Inoltre, poter prevedere la sismicità indotta potrebbe aumentare l'accettabilità sociale di questi stabilimenti.

Nell'immagine di copertina: la centrale geotermica di Nesjavellir in Islanda. Credit: Scott Ableman (CC BY-NC-ND 2.0).

Nel 2006 la centrale geotermica costruita da Geopower Basel, nella zona industriale di Basilea fu costretta a chiudere. La stimolazione idraulica del sottosuolo aveva infatti causato un terremoto di magnitudo 3,4 in una zona sismicamente silenziosa, provocando danni agli edifici e spaventando la popolazione. La zona era particolarmente favorevole per una centrale del genere.