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October 2023

Come la morte sopravvive alla guerra, un rapporto sulle conseguenze letali dei conflitti US

Il rapporto Come la morte sopravvive alla guerra, firmato dal gruppo dall'antropologa Stephanie Savell,analizza le conseguenze letali dei conflitti iniziati dagli Stati Uniti dopo l’11 settembre 2001 in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Siria e Yemen.

Crediti immagine: Jakob Owens/Unsplash

È stato pubblicato lo scorso maggio il rapporto del progetto Costs of War, firmato dall'antropologa Stephanie Savell, Senior Researcher al Brown University’s Watson Institute for International & Public Affairs.

La rotta verso la decarbonizzazione dell'aviazione civile

aereo in fase di atterragio

Dopo la pandemia il traffico aereo commerciale ha ripreso a crescere a ritmo sostenuto, raggiungendo già nel 2022 l’80% dei livelli pre-pandemici. Sebbene le emissioni di CO2 causate dall’aviazione siano solo il 2,5% delle emissioni antropogeniche, va tenuto conto che circa l’80% della popolazione mondiale non ha mai volato, dunque governi e compagnie aeree stanno iniziando ad affrontare il tema della decarbonizzazione dell’aviazione

Photo by John McArthur on Unsplash

Secondo il sito Flight Radar il 6 luglio 2023, con 134.386 voli, è stato il giorno più trafficato nella storia dell'aviazione commerciale. Il dato ha acceso il dibattito sul tema della decarbonizzazione dell’aviazione civile: ma quanto incide il traffico aereo sulle emissioni di CO2 e quali sono le soluzioni per decarbonizzare il settore?

Karikó e Weissman: un Nobel al servizio dell’umanità

Il premio Nobel 2023 è stato assegnato a Karikó e Weissman per il contributo alla messa a punto dei vaccini a mRNA contro il Covid. Oltre che la qualità della loro ricerca scientifica, premia anche la loro tenacia, nonostante posizioni lavorative precarie e scarsi finanziamenti. Ma soprattutto premia la capacità di arrivare ad un prodotto utilizzabile su larga scala, che effettivamente ha cambiato l’impatto della pandemia da Covid-19.

Quando nel 1895 Alfred Nobel decise di istituire quello che ai nostri giorni è il più prestigioso riconoscimento scientifico indicò che i premi annuali sarebbero stati assegnati a coloro che avevano reso i “maggiori servizi all'umanità" e in effetti ogni assegnazione nel campo della medicina, della fisica e della chimica ha marcato pietre miliari nell’avanzamento delle conoscenze scientifiche.

Manifesto Fadoi: in cinque anni si è dimezzata la ricerca clinica no profit

Una serie di provette da laboratorio piene di piccoli cuori rossi"--"

Dal Manifesto per la Ricerca Clinica promosso dalla FADOI emergono dati preoccupanti: la ricerca clinica no profit in Italia si è ridotta del 50% negli ultimi cinque anni e il 90% degli investimenti in questo campo sono di provenienza privata. Silvio Garattini rilancia l’allarme sulla grave carenza di fondi pubblici, che azzoppa la ricerca sui farmaci, lasciando scoperti aspetti cruciali che il settore industriale non ha alcun interesse a investigare.
Crediti immagine: elaborazione Blue Willow

Da una parte, a parole, l’enfasi sull’importanza della ricerca, un tema che, come fa notare il Manifesto per la Ricerca Clinica promosso dalla Società Scientifica di Medicina Interna FADOI ha attratto l’attenzione dei cittadini, oltre che degli addetti ai lavori, anche per l’evoluzione in atto, che tocca diversi aspetti: non solo quello scientifico, ma anche quello tecnologico, metodologico e regolatorio.

Dalla ricerca alle sue applicazioni: l'incontro Future Trends in Translational Medicine

Per vari motivi, nonostante l'elevata produttività in ambito biomedico, il mondo scientifico italiano è ancora limitato nel trasferimento dei propri risultati dai laboratori al mercato e alla società. Le iniziative di trasferimento tecnologico attualmente in corso sono molte: tra quelle dedicate alle discipline biomediche vi è l'incontro Future Trends in Translational Medicine, organizzato da Human Technopole e Nature Italy.

Crediti immagine: National Cancer Institute/Unsplash

È uno dei tanti “paradossi italiani”: pur risultando ai primissimi posti nel mondo per l’alta produttività nei settori biomedici, gli scienziati italiani risultano essere cronicamente refrattari alla valorizzazione dei risultati del proprio lavoro.