Un passo avanti per la giustizia climatica

La sentenza della Corte Internazionale di Giustizia ridà fiato alle cause contro stati e aziende di combustibili fossili, rimette al centro la scienza del clima e fa sperare in un ritorno ad una azione climatica globale più decisa dopo la svolta pro fossili degli Stati Uniti e le vergognose incertezze europee sulla transizione ecologica. Immagine da: la Corte internazionale di Giustizia, Aia.
Il 23 luglio, la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia ha pubblicato il tanto atteso parere consultivo sugli obblighi degli Stati in materia di cambiamento climatico. Primo fra tutti l’obbligo degli Stati di adoperarsi per mantenere la temperatura media del pianeta entro 1,5°C rispetto al periodo preindustriale. «Una vittoria per il nostro pianeta, per la giustizia climatica e per il potere dei giovani di fare la differenza», così l’ha definita António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite.
