fbpx Il passato di Venere | Scienza in rete

Il passato di Venere

Read time: 1 min

Le migliaia di immagini raccolte dalla sonda europea Venus Express tra il maggio 2006 e il dicembre 2007 hanno permesso ai planetologi di costruire per la prima volta una mappa infrarossa dell'emisfero meridionale di Venere. Grazie alla sonda Magellan, che ha concluso la sua missione nell'ottobre 1994 con un drammatico tuffo nella densa atmosfera del pianeta, esisteva già una mappatura radar della superficie di Venere, ma il lavoro compiuto da Venus Express ci può dare importanti indizi anche sulla composizione chimica delle rocce.

Nelle immagini notturne raccolte dallo spettrometro VIRTIS (Visible and Infrared Thermal Imaging Spectrometer), infatti, si può individuare l'impronta caratteristica dell'emissione termica dei vari tipi di roccia riscaldati dal Sole nel corso del giorno. Secondo i ricercatori, i dati emersi dalla nuova mappatura sono consistenti con l'idea che un tempo anche su Venere vi fossero oceani, intensa attività vulcanica e fenomeni tipici della tettonica a placche.

E' pur vero che le rilevazioni non hanno mostrato nessuna traccia di attività vulcanica in corso su Venere, ma la presenza di rocce più scure sembrerebbe la firma lasciata da flussi lavici relativamente recenti.

Fonte: ESA

Autori: 
Sezioni: 
Astronomia

prossimo articolo

#Malati: come i social cambiano il nostro modo di vivere la malattia

smartphone e cuori

“#Malati” (Codice Edizioni) di Cinzia Pozzi esplora come i social network abbiano trasformato il rapporto con la malattia, tra nuove comunità, rischi di esposizione e potenzialità di empowerment. Un viaggio tra algoritmi, narrazioni personali e fragilità che si fanno pubbliche, per capire come si sta male (e bene) nell’era digitale

In principio furono le scoperte scientifiche e gli avanzamenti tecnologici. Poi arrivarono i social. Che il nostro rapporto con la malattia sia profondamente cambiato nel corso dei secoli è evidente: dalla penicillina all’imaging diagnostico, dai vaccini agli interventi chirurgici, abbiamo imparato a curare malattie un tempo letali e identificare, anche in fase precoci, malattie un tempo sconosciute e invisibili.