fbpx La sorte delle urne, tra sorteggio e fisica teorica | Page 15 | Scienza in rete

La sorte delle urne, tra sorteggio e fisica teorica

Read time: 2 mins

Urna: contenitore dal quale vengono estratti i numeri di una lotteria, dice dizionarioitaliano.it.
Estrarre a sorte tra i cittadini una quota dei parlamentari migliorerebbe l’efficacia del Parlamento, dicono Andrea Rapisarda e Alessandro Pluchino, fisici teorici dell’Università di Catania. Se l’urna è quella elettorale, dunque, la definizione è davvero calzante.

Nello studio pubblicato su Physica A nel 2011, ripreso a gennaio scorso da Le Scienze e da cui ora è stato tratto anche un libro - “Democrazia a sorte” (Malcor d’Edizione) - è stato simulato al computer un modello di Parlamento ideale. In questo Parlamento virtuale si è riscontrato un aumento dell’efficienza della legislatura con un certo numero – misurabile - di parlamentari sorteggiati tra i cittadini.

Qullo guidato da Rapisarda e Pluchino è un lavoro congiunto di economia, sociologia e fisica teorica (fisica dei sistemi complessi). Il modello fisico di Parlamento è efficace e fornisce una formula inedita per calcolare il numero di sorteggiati che massimizza l’efficienza. Nel Parlamento simulato ci sono i parlamentari dei due partiti e gli indipendenti, tutti rappresentati come punti su un diagramma bidimensionale – ideato dall’economista Carlo Cipolla - e le due variabili sono “interesse personale” e “interesse collettivo”. L’efficienza è definita come prodotto tra la percentuale di leggi approvate e il benessere sociale ottenuto.
Cambiando a caso le posizioni di coalizioni e indipendenti sul diagramma, si determina il numero ottimale di battitori liberi. Se ci sono solo i due partiti, il benessere ottenuto è basso perché questi favoriranno solo i loro interessi; d’altra parte, con i soli parlamentari liberi sarebbe quasi nullo il numero di leggi approvate. I due casi “estremi” non sono efficienti ed esiste sempre un compromesso ideale tra elezione ed estrazione. Le elezioni dovrebbero decretare le proporzioni tra i partiti e i seggi rimanenti andrebbero sorteggiati. Del resto, i precedenti storici non mancano, dai Greci alla Venezia del Doge.

«Non è una provocazione – spiega il prof. Andrea Rapisarda – ma un modello scientifico con molti vantaggi: semplicità, partecipazione e capacità di limitare il potere dei soliti noti ».

Autori: 
Sezioni: 
Indice: 
Elezioni

prossimo articolo

Un nuovo studio riscrive la storia di domesticazione del gatto

gatto su poltrona

Un grande progetto internazionale guidato da ricercatori italiani ha analizzato il DNA di 87 gatti antichi e moderni, coprendo 11.000 anni di storia. I risultati mettono in crisi l’idea di un’unica domesticazione vicino-orientale e mostrano un percorso fatto di più ondate migratorie, arrivate in Europa solo in età romana. Una scoperta che cambia il modo in cui ricostruiamo le origini del nostro compagno più elusivo.

I gatti, quegli eleganti e soffici animali domestici che tante persone hanno come compagni di vita, hanno una storia evolutiva per alcuni aspetti ancora poco chiara. In effetti, per oltre un secolo gli archeologi hanno provato a ricostruire la storia del gatto domestico partendo da pochi resti e molte ipotesi.