fbpx Primi dati dell'INGV | Page 58 | Scienza in rete

Primi dati dell'INGV

Read time: 2 mins

Secono i primi dati diffusi dall'INGV - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia il sisma avverito questa notte nelle regioni del nord Italia è stato di magnitudo (Ml) 5.9 ed è stato registrato alle ore 04:02 italiane. Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico Pianura Padana Emiliana. L'epicentro è stato individuato alle coordinate: 44.89°N, 11.23°E, con una profondità di 6,3 Km

Figura 1. Localizzazione epicentrale del terremoto del 20 Maggio M5.9

I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione.

Negli ultimi tre mesi l'area non è stata interessata da sismicità rilevante, così come nel periodo 2005-2012, secondo il Catalogo Iside, durante il quale si è registrata un’attività sismica scarsa e sporadica lungo la fascia in compressione al bordo della Pianura Padana. Tuttavia nelle ore precedenti la scossa di Ml 5.9, si è registrato un evento di Ml 4.1, all’incirca nella stessa area, alle 1:42. Sempre secondo l'INGV, il terremoto è avvenuto in una zona a bassa pericolosità sismica, sede tuttavia di alcuni terremoti storici di Magnitudo inferiore a 6. I cataloghi di terremoti non riportano storici significativi nel raggio di circa 30 km dall'epicentro. "Finora abbiamo rilevato 75 scosse, di cui 7 con magnitudo superiore a 4 e 23 scosse tra 3 e 4.Il terremoto e' molto superficiale: e' avvenuto nei primi 10 km della crosta terrestra, dunque l'effetto e' stato forte, soprattutto su edifici e abitazioni" - lo ha spiegato all'agenzia Adnkronos il sismologo Alessandro Amato, dell'Ingv -  "Non possiamo prevedere quante scosse e di quale intensita' potranno ancora interessare la stessa area. Ne' tantomeno possiamo escludere che il processo potra' portare all'attivazione di altre falde. Continuano le scosse di assestamento, che stiamo monitorando".

AGGIORNAMENTO:

Diffusi i dati della nuova scossa avvertita attorno alle 15.30 di magnitudo 5.1

 Lat=44.83 Lon=11.49 Prof=4.7Km Prov=FERRARA    -  La mappa INGV

Eventi sismici della giornata sul sito dell'INGV

Autori: 
Sezioni: 
Terremoto

prossimo articolo

Dieci anni dall'Accordo di Parigi, si può fare di più

A 10 anni di distanza dall’Accordo di Parigi, il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Nell’ultimo decennio sono stati compiuti progressi sostanziali: diversi Paesi hanno avviato una graduale decarbonizzazione, mentre Stati e aziende hanno moltiplicato gli impegni Net Zero. L’Unione Europea ha lanciato il pacchetto “Fit for 55” e fino a tempi recenti procedeva in linea con gli obiettivi fissati. È cresciuta anche l’attenzione agli effetti della crisi climatica sulla salute, riconosciuta come tema centrale già a partire dalla COP27, insieme alla necessità di collegare l’azione per il clima ai benefici locali. Ma le politiche attuali sono ancora insufficienti a raggiungere l’obiettivo di mitigazione dell’Accordo di Parigi, anche volendo tener conto di impegni futuri espressi spesso in modo vago e poco trasparente. In questo articolo gli autori analizzano le principali lacune nell’azione climatica internazionale e le questioni ancora aperte sulla priorità e la fattibilità delle diverse strategie di mitigazione, con un’attenzione specifica ai loro impatti sulla salute. 

Con l’Accordo di Parigi (dicembre 2015), i Paesi si sono impegnati a elaborare i propri piani di riduzione delle emissioni di gas serra, noti come Contributi determinati a livello nazionale (NDC). Nel loro insieme, questi impegni  non bastano a garantire nemmeno l’obiettivo minimo dell’Accordo di Parigi: avere una probabilità del 66% di restare sotto i 2 °C di riscaldamento entro la fine del secolo.