Le immagini dei telescopi spaziali Hubble e Spitzer hanno permesso di scoprire che una lontanissima galassia sta sfornando stelle a un ritmo elevatissimo, con l'accensione dell'equivalente di circa 100 soli all'anno.
Nella nostra Via Lattea, una galassia cinque volte più grande e cento volte più massiccia, la produzione stellare è trenta volte inferiore. GN-108036, questo il nome della piccola galassia, è dunque una delle galassie più attive nella produzione di stelle tra quelle individuate nelle profondità più remote dello spazio. La sua luce ha impiegato 12.9 miliardi di anni prima di essere raccolta dal Subaru Telescope e dalle ottiche del Keck Observatory: questo significa che in una ipotetica classifica di distanza cosmica GN-108036 è per il momento preceduta solo da un paio di altre galassie.
Le osservazioni infrarosse
dello Spitzer e di Hubble sono state indispensabili per valutare
l'intensa attività di formazione stellare della galassia. Solo
invocando tale intensa produzione si riesce infatti a spiegare
l'elevata luminosità di quel sistema stellare. Un sistema che, già
750 milioni di anni dopo il Big Bang, sta rapidamente prendendo la
sua forma e potrebbe dunque essere molto simile agli antenati delle
galassie massicce ed evolute che osserviamo ai nostri giorni.
Lo studio, coordinato da
Yoshiaki Ono (Università di Tokio), verrà a breve pubblicato su
Astrophysical Journal.
