fbpx Blue stragglers: furto, non scontro | Page 3 | Scienza in rete

Blue stragglers: furto, non scontro

Read time: 2 mins

Accurate osservazioni sulle stelle dell'ammasso aperto NGC 188 hanno permesso di suggerire che la formazione delle cosiddette “vagabonde blu” non è dovuta a collisioni stellari.

Le blue stragglers (letteralmente, vagabonde blu) sono membri di ammassi stellari che, pur appartenendo alla sequenza principale, sono più brillanti e blu delle altre componenti dell'ammasso e costituiscono un vero enigma per gli astrofisici. Poiché le stelle di un ammasso nascono tutte assieme, infatti, queste stelle più brillanti dovrebbero ormai essersi trasformate in giganti oppure trovarsi in fasi evolutive ancora più avanzate. Le possibili spiegazioni chiamano in causa collisioni stellari o acquisizione di materia da una stella compagna, eventi in grado di condurre una stella a una sorta di ringiovanimento.

Le osservazioni di Aaron Geller e Robert Mathieu (University of Wisconsin – Madison) sull'ammasso stellare aperto NGC 188, distante circa 5000 anni luce in direzione della costellazione di Cefeo, hanno permesso di scoprire che 16 blue stragglers dell'ammasso hanno una piccola compagna, rilevabile solamente grazie ai minimi spostamenti che induce nella stella più grande. Poiché l'ipotesi collisionale chiama in causa compagne molto più massicce, dallo studio di Geller e Mathieu – pubblicato su Nature – emergerebbe come lo scenario migliore per spiegare queste vagabonde blu possa essere quello che prevede il furto di materia dalla compagna più piccola, ormai evoluta allo stadio di nana bianca.

Per avere una conferma osservativa diretta di queste nane bianche, i due astronomi hanno già prenotato il telescopio spaziale Hubble: vogliono provare a individuarle osservando nell'ultravioletto. 

Sky&Telescope

Autori: 
Sezioni: 
Astrofisica

prossimo articolo

Le auto elettriche sono inevitabili, per fortuna

posteggio auto elettrica

La modifica del divieto europeo di vendita dal 2035 di auto termiche ci dà l'opportunità di guardare ai dati degli ultimi anni e capire che la transizione verso l'auto elettrica è ormai ineluttabile. Costa sempre meno, aumentano i punti di ricarica e se ne producono sempre di più. Ora le case automobilistiche europee dovranno ridurre le emissioni allo scarico del 90% e non più del 100%: ma, anche se un quota potrà essere coperta da e-fuel, biocarburanti e acciaio a più basse emissioni, il grosso dovrà necessariamente provenire dall'elettrico.

Immagine: Pixabay

L’obbligo europeo di non vendere più auto a combustione interna dal 2035 in poi è stato modificato. Sia chiaro, secondo la vecchia indicazione, dal 2035 in poi si sarebbe comunque potuto circolare ancora con auto a benzina: lo stop era previsto solo per la vendita. Proprio per rendere graduale il passaggio. Ora non più.