fbpx Tosatti accademico USA | Scienza in rete

Tosatti accademico USA

Primary tabs

Read time: 2 mins

Il fisico Erio Tosatti, della Sissa di Trieste, è stato eletto membro straniero della National Academy of Sciences degli Stati Uniti d’America, per l’eccellenza e l’originalità della sua attività di ricerca. L'accademia americana ha annunciato ieri l’elezione di 72 nuovi membri e 18 soci stranieri di 15 differenti paesi come riconoscimento per l’originale e meritoria attività di ricerca. Salgono dunque a 2113 i membri e a 418 i soci stranieri. 8 sono italiani, tra cui Rita Levi Montalcini e Giorgio Parisi.

«Sono molto soddisfatto, e dedico questo traguardo alla mia famiglia, alla memoria dei miei genitori, e ai miei molti mentori: persone dalle quali ho ricevuto tutto. Alla mia “casa madre” che è la SISSA, ma anche al Centro Internazionale di Fisica Teorica e al Consiglio Nazionale delle Ricerche con cui collaboro. Sono in debito con gli studenti, i collaboratori e il personale, una realtà generosa e positiva che spero di far conoscere meglio anche agli altri colleghi americani e di tutto il mondo che fanno parte dell’Accademia».

Tosatti, docente nel settore di Fisica della materia condensata della Sissa, di cui è stato fondatore e coordinatore per quasi un trentennio, è stato anche direttore del Centro Internazionale di Fisica Teorica di Trieste, dove si è distinto per il forte contributo dato alle attività scientifiche dei paesi in via di sviluppo. Allievo di Franco Bassani a Pisa, fu chiamato a Trieste nel 1976 da Abdus Salam e Paolo Budinich per fondare nel capoluogo giuliano il gruppo di ricerca in fisica teorica dello stato solido.

Attualmente si occupa di teoria delle superfici e dell’attrito, di superconduttori ad alta temperatura, di conduzione elettronica in contatti nanometrici, e di solidi ad altissima pressione. Ha pubblicato oltre 400 lavori in riviste internazionali, realizzati nel corso degli anni con oltre 30 allievi e un gran numero di collaboratori provenienti da tutto il mondo.

Per maggiori informazioni e per conoscere la lista completa dei nuovi membri: http://www.nasonline.org/site/PageServer

Autori: 
Sezioni: 
Indice: 
Nomine

prossimo articolo

Come cominciano i terremoti

faglia di terremoto

Analizzando i primi secondi delle onde P, le prime a essere registrate dai sismometri durante un terremoto, un gruppo di ricercatori ha mostrato che è possibile stimare la magnitudo del terremoto. Il loro risultato si aggiunge al lungo dibattito sulla natura deterministica dei fenomeni di rottura all’origine dei terremoti e dunque sulla loro prevedibilità e ha implicazioni per i sistemi di allerta sismica precoce.

Nell'immagine due geologi dell'USGS misurano una rottura di faglia causata dai terremoti di Ridgecrest in California nel 2019. Foto di Ben Brooks/USGS (CC0).

È possibile prevedere la magnitudo di un terremoto osservando le onde sismiche nei loro primissimi istanti? Gli scienziati dibattono da decenni intorno a questa domanda, che è centrale per la progettazione dei sistemi di allerta sismica precoce.

Uno studio pubblicato recentemente da un gruppo di sismologi dell'Università di Napoli Federico II mostra che è possibile, analizzando circa 7000 mila onde sismiche relative a 200 terremoti avvenuti in tutto il mondo con magnitudo tra 4 e 9.