Il ddl quadro sulla governance universitaria, in dirittura d'arrivo al prossimo Consiglio dei ministri, affrona fra l'altro il nodo dei "rettori a vita". Succede infatti che, benché gli statuti delle università prevedano un massimo di due mandati per i rettori, spesso gli atenei bypassano il vincolo modificando a piacimenti gli statuti. Il disegno di legge interviene proprio per evitare per il futuro tale prassi, rendendo vincolante il massimo dei due mandati quadriennali per i "Magnifici". Atri articoli del ddl si peritano di limitare il potere dei rettori prevedendo anche la nomina di membri esterni nel CDA degli atenei, e anche di un "direttore generale" di nomina probabilmente esterna alle università. Cosa che ha fatto rizzare le antenne agli universitari. "Non vorremmo che si volesse in questo modo limitare l'autonoma degli atenei con figure esterne, con il rischio che siano di nomina politica" commenta a Lascienzainrete un rettore che vuole mantenere l'anonimato. "In questo caso il rimedio sarebbe peggio della malattia che si intende curare".
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