Nel tunnel della cattiva prevenzione

Il libro di Roberta Villa "Cattiva prevenzione" (Chiarelettere, 2025) affronta il lato oscuro di una medicina altrimenti fondamentale e salvavita. Dagli screening utili e inutili, anzi pericolosi, ai popolarissimi check-up, alla affascinante ma insidiosa medicina predittiva, l'autrice fa il controcanto alla cultura tanto in voga della ricerca della longevità e l'accanito controllo e miglioramento dei sani, il cui mercato sta rubando spazio e centralità alla sanità pubblica, orientata all'appropriatezza scientifica e sociale. Il libro ha la prefazione di Silvio Garattini ed è dedicato a Roberto Satolli, la cui domanda ricorrente ("chi ci guadagna?") fa da bussola al saggio.
È successo anche a David Cameron, di cui ci si ricorda più che altro per avere autorizzato il referendum sulla Brexit: dopo il test del PSA e ulteriori accertamenti, il politico britannico ha ricevuto diagnosi di tumore maligno ed è stato quindi sottoposto a una terapia focale che l'ha eliminato pare senza spiacevoli conseguenze. Cameron ha quindi deciso di sensibilizzare i coetanei, poco inclini a preoccuparsi della loro salute, a farsi controllare di più e a tenere d’occhio possibili sintomi.