fbpx La salute di tutti, nessuno escluso | Page 2 | Scienza in rete

La salute di tutti, nessuno escluso

Read time: 3 mins

1° Convegno annuale INMP

La salute di tutti, nessuno escluso

 

Perché la salute di poveri e migranti sia tutelata quanto quella del resto della popolazione; perché le disuguaglianze socioeconomiche e culturali non si traducano in malattie e anni di vita perduti. Questa la missione dell’INMP, che il 2 dicembre organizza presso la propria sede il convegno “La salute di tutti, nessuno escluso”. 
“È il primo convegno annuale dell’INMP e costituisce un’occasione importante per capire come la sanità pubblica si stia muovendo per contrastare le disuguaglianze di salute e per assistere le fasce più deboli della società in questo momento storico segnato dalla crisi” spiega il direttore dell’Istituto Concetta Mirisola: “Esporremo i nuovi progetti dell’Istituto, in particolare la Rete nazionale per le problematiche di assistenza in campo sociosanitario legate alla povertà e alle migrazioni, e l’Osservatorio epidemiologico nazionale. La collaborazione fra tutti gli attori dell’assistenza e della ricerca a livello centrale e locale è il presupposto per costruire davvero una società più sana, solidale e coesa”.

PER UNA SALUTE PIÙ EQUA Il convegno, introdotto dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, farà il punto sullo stato di salute della popolazione più vulnerabile, a partire dai risultati del Libro Bianco sulle disuguaglianze di salute elaborato grazie a una iniziativa interregionale e sostenuto anche dall’INMP, di cui riferirà il coordinatore dell’opera Giuseppe Costa (Università di Torino). Ma il convegno sarà soprattutto l’occasione per conoscere la nuova strategia per orientare all’equità le politiche della salute, che l’INMP sta elaborando insieme alle Regioni e gli altri stakeholder.

LA RETE E L'OSSERVATORIO L’assistenza sociosanitaria alle sacche di emarginazione presenti sul territorio nazionale deve necessariamente essere condotta in modo coordinato dalle realtà sanitarie locali. Da qui la nascita della Rete Nazionale di operatori dedicati alla ricerca e alla cura degli “ultimi”, volta a rendere efficace ed omogenea sul territorio l’azione di contrasto delle disuguaglianze. L’azione della Rete è sostenuta dall’Osservatorio epidemiologico nazionale su disuguaglianze e migrazione, che ha già in corso un monitoraggio specifico delle principali città metropolitane.

LA MIGRAZIONE E LA SALUTE GLOBALE Il convegno vuole fare chiarezza anche sui molti pregiudizi che circondano la presenza dei migranti in Italia, sul loro stato di salute e sulla vera dimensione del fenomeno. Come spiegherà nella sua relazione Mark Johnson (De Monfort University, UK), l’approccio alla salute dei migranti deve tener conto delle diversità culturali che contraddistinguono le diverse popolazioni. “Ed è proprio per questo che l’INMP ha messo a punto un modello di assistenza in cui la clinica si affianca alla presa in carico complessiva della persona, con l’aiuto di psicologi, antropologi e mediatori culturali specializzati - spiega Concetta Mirisola. “È importante,  peraltro, che l’assistenza sanitaria sia di buona qualità per tutti - fortunati e meno fortunati - e sia quindi fonte di giustizia ma anche di protezione dell’intera collettività”.
Le due tavole rotonde che seguono le relazioni verranno introdotte dalla presidente del Consiglio di indirizzo dell’INMP Livia Turco.

Convegno

prossimo articolo

Alimentazione sostenibile: imparare dalla preistoria

Dimostrazione cottura preistorica

Il progetto  Onfoods in prehistory ha voluto comprendere e ricostruire l’eredità di una agricoltura sostenibile nata nella preistoria, migliaia di anni, fa e in grado oggi di rappresentare un modello di riferimento. E lo ha fatto con particolare attenzione alla condivisione di questi valori con un pubblico più ampio possibile, sottolineando quanto si può imparare dalla ricerca archeologica e dalle comunità dell’età del Bronzo in termini di alimentazione sostenibile. Ce ne parla il gruppo di ricerca che ha portato avanti il progetto.

Nell'immagine: attività di archeologia sperimentale dimostrativa con cottura di una zuppa di lenticchie e una di roveja, con ceramiche riprodotte sperimentalmente sulla base dei reperti ceramici del villaggio dell’età del Bronzo di Via Ordiere a Solarolo (RA).

Pluridecennali ricerche sul campo, condotte da Maurizio Cattani, docente di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna, e dal suo team, hanno permesso di riconoscere nell’Età del Bronzo il momento in cui si è definito un profondo legame tra la conoscenza del territorio e la sostenibilità della gestione delle sue risorse. Questa caratteristica ha infatti consentito alle comunità dell’epoca di prosperare, dando vita a villaggi sempre più stabili e duraturi nel corso del tempo.