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Bignami academique

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Giovanni Bignami è stato nominato, nell’elezione del 8 dicembre 2009, membro straniero dell’Accademia delle Scienze dell’Institut de France, per la sezione Science de l’Univers.
L'Accademia delle Scienze dell'Istituto di Francia, una tra le più antiche e prestigiose istituzioni europee, riunisce studiosi francesi e stranieri, scelti tra i più eminenti nel mondo.Allievo di Giuseppe Occhialini, Bignami è uno dei maggiori fisici italiani, attualmente professore di astrofisica allo Iuss di Pavia. Si è sempre occupato di ricerca spaziale, con incarich di rilevo all'ESA e all'Agenzia spaziale italiana, di cui è stato direttore e presidente.

"Sono onorato di far parte dell'Accademia al pari di Rita Levi Montalcini, Luca Cavalli Sforza, ma anche con il matematico Enrico Bombieri e il biologo Giacomo Rizzolatti" ha dichiarato Bignami a Affari italiani. Sulla situazione della ricerca in Italia ha commentato: "I tagli della finanziaria agli enti per la ricerca sono un grosso errore. E soprattutto il finanziamento pubblico che deve sostenerli non va confuso con il credito di imposta dato alle imprese. Negli altri Paesi, ad esempio in Francia - dove dal 2009 è Presidente del Consiglio Scientifico di “P2I”, un 'Groupment d’Interet Scientifique' di 19 Istituti di Fisica e Astrofisica a Parigi - l'attenzione economica alla ricerca è molto più alta".

Fonte: Affari italiani

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Uno studio pubblicato su Behavioral Sciences mette in discussione l’idea di un cervello rigidamente “maschile” o “femminile”, proponendo una lettura basata sulla complessità delle reti neurali: le differenze legate al sesso biologico, spiega l'autore, esistono ma si sovrappongono ampiamente, mentre il genere lascia tracce più diffuse, legate a emozioni e cognizione sociale. L’identità emerge così come il risultato dinamico di biologia, esperienza e contesto culturale.

Un anno fa, su queste pagine, si raccontava di uno studio che aveva fatto molto discutere: in quasi cinquemila preadolescenti, sesso biologico e genere sembravano lasciare “impronte” in reti neurali in parte diverse, suggerendo che ciò che chiamiamo sesso e ciò che chiamiamo genere non coincidono neppure nel cervello.