Già da tre anni gli astronomi sospettavano che JKCS041 fosse un ammasso di galassie collocato a oltre dieci miliardi di anni luce. Lo aveva individuato un gruppo di ricerca internazionale coordinato da Stefano Andreon (INAF - Milano) nel corso di una campagna osservativa con il telescopio infrarosso britannico UKIRT (United Kingdom Infrared Telescope). La distanza era stata stimata con precise osservazioni al CFHT (Canada-France-Hawaii Telescope) e grazie al telescopio spaziale Spitzer. Mancava, però, la conferma definitiva.
Per provare che davvero si era in presenza del più lontano ammasso di galassie mai osservato - un miliardo di anni luce più lontano rispetto al record precedente - era necessario rilevare l'emissione X prodotta dal gas caldissimo presente tra le galassie di JKCS041, rilevazione finalmente compiuta con successo grazie all'osservatorio spaziale Chandra.
Più che il record di distanza, però, agli astronomi interessa aver individuato un ammasso di galassie in un'epoca in cui l'Universo aveva solamente un quarto dell'età attuale. Secondo i modelli evolutivi correnti, JKCS041 si colloca proprio al limite dell'epoca in cui si prevede siano apparsi i primi ammassi di galassie. Il suo studio, dunque, potrà darci incredibili informazioni su come l'Universo si sia incamminato verso la sua forma attuale.
Fonti: INAF, Chandra X-Ray Observatory
